Si sente parlare spesso di questi tempi di burlesque perché è di moda, è trendy, molto attuale.
Assistiamo alla diffusione di spettacoli proposti nei teatri e locali di molte città, la moda ne ha ripreso i contenuti, vengono proposti corsi per aspiranti ballerine di burlesque…insomma un argomento che fa molta presa sul pubblico.
In realtà pochi sanno che il burlesque non ha origini recenti; molteplici tentativi teatrali di accostamento al genere li ritroviamo in diversi autori (anche Geoffrey Chaucer nelle sue The Canterbury Tales accenna ad una satira che si avvicina al burlesque), ma è solo nell’Inghilterra vittoriana, a cavallo della seconda metà del ‘800, che si diffonde tra i ceti medio-bassi composti da un pubblico che sapeva accontentarsi di performance non troppo “elevate di qualità”.
L’origine del termine è dibattuta, qualcuno la attribuirebbe all’italiano “burla”, altri al latino “burra” ovvero inezia, rifacendosi all’anima del genere che si fonda sullo spettacolo satirico, umoristico e comico.
Con la diffusione del burlesque nel ‘800, il genere subisce un primo cambiamento passando da satira umoristica a spettacolo con riviste più “leggere”.
Importato negli Stati Uniti non incontra dapprima i favori del pubblico, si decide così di proporre uno spettacolo dai contenuti più forti, a sfondo erotico, avvalendosi anche dell’arte delle danze orientali, coadiuvato da artisti (giocolieri, equilibristi) che intrattengono il pubblico, ormai solo maschile, con battute e sketch a doppio senso, canti e danze. E’ grande successo, i siparietti si diffondono un pò in ogni dove.
Negli anni ’20 viene accantonato il burlesque in favore della nuova moda che si sta creando: lo strip tease.
Le artiste del burlesque erano vestite con costumi scenici che lasciavano poco all’immaginazione ma non si spogliavano, il pubblico chiedeva invece lo spettacolo con spogliarello; data la chiusura dei teatri burlesque, le ballerine si adattarono anche loro a lavorare nei nightclub.
La rinascita del burlesque si deve probabilmente a Jennie Lee, nostalgica ed ex artista del genere ,che raccolse quanto più materiale possibile per aprire il primo museo del burlesque.
Si diffuse la curiosità, la moda cominciò a prendere spunti per un ritorno alla cultura vintage negli anni ’90: merletti, pizzi, reggicalze, tacchi a spillo vengono rivisitati e riproposti incontrando il favore del pubblico. Nasce il new burlesque.
Individuare le caratteristiche del new burlesque è impresa ardua, poiché si tratta di un genere ancora in sviluppo e dunque non ben definito, che va un pò ad interpretazione. Qualcuno lo associa allo strip tease, i più se ne dissociano.
Si tratta certamente di un fenomeno di massa dato il numero sempre maggiore di sostenitori. Un genere in cui confluiscono diverse culture: il dark, il punk, il gothic, il rockabilly in cui scenografia e costumi hanno una parte decisamente importante e ricercata. Altro elemento comune è l’ironia, che non deve mai mancare, molte esibizioni si fondano proprio sull’esaltazione della femminilità interpretata con una chiave di lettura ironica.
Guanti neri, trucco pesante, corsetti anni ’50, reggicalze, calze a rete, tacchi a spillo, piume di struzzo, pizzi sono gli “accessori”che non devono mancare e che hanno reso famose star come Dita Von Teese, massimo esponente del neo burlesque.
Dal new burlesque traggono ispirazione artisti di popolarità mondiale come le cantanti Madonna, Lady Gaga, Christina Aguilera e Gwen Stefani, che oltre ad essere dotate vocalmente, rendono più spettacolari i loro video e le loro performance attingendo al burlesque.
Data questa crescente diffusione sono nati veri e propri corsi indirizzati a partecipanti ansiosi di apprendere le tecniche dell’arte del burlesque.