Come avete dormito stanotte?
I meteoropatici sicuramente bene, sapendo che è stata la notte più lunga dell’anno, che coincide con il Solstizio d’Inverno.
Proprio quella passata, ovvero tra il 21 e il 22 dicembre, è stata la notte del solstizio d’inverno, ovvero il momento che dà inizio alla stagione fredda nel senso astronomico del termine.
Ed è proprio da questa data che invece le giornate ricominciano ad allungarsi, fino a raggiungere le massime ore di luce nel solstizio d’estate, intorno al 21 giugno.
Il sole dunque, nel suo moto apparente, è adesso nel punto più lontano rispetto alla terra, e la notte appena passata è stata appunto la più lunga.
Come sappiamo la Terra gira intorno al sole, ma non in maniera perfettamente perpendicolare: rispetto al piano dell’orbita su cui essa gira intorno al Sole, l’asse di rotazione Terra è leggermente inclinato, e questa inclinazione consente al nostro pianeta di raggiungere il punto più lontano o più vicino durante i solstizi invernali e estivi.
Il solstizio convenzionalmente dà anche inizio al cambio delle stagioni (estate e inverno, così come gli equinozi lo sono per primavera e autunno).
In questo momento, dall’altro lato del globo, nell’emisfero australe, il sole è allo zenit, ovvero nel punto più vicino alla terra, e infatti in Brasile ad esempio, il Natale si festeggia in spiaggia!
Il solstizio inoltre non è soltanto un “appuntamento astronomico” ma una sorta di festeggiamento pagano che esiste fin dalla notte dei tempi.
Nei riti pagani infatti si festeggiava il “Sol invictus”, poi successivamente divenne Saturnalia nell’antica Roma e molte altre religioni antiche celebravano in questa occasione un saluto al Sole.
Un’ultima curiosità:
A Stonehenge, in Gran Bretagna ancora oggi tra i ruderi di quelli che furono un tempo i templi druidici si organizzano tours organizzati per vedere sorgere il sole attraverso le pietre che un tempo fungevano proprio come da calendario.