Ognuno di noi può indubbiamente affermare che il tempo atmosferico influenza senz’altro le attività che ci proponiamo di fare durante la giornata ma non solo, è evidente che influenza anche il nostro atteggiamento nei confronti della giornata stessa.
Rimane da chiedersi se sia una condizione solo umorale abbastanza superficiale o se sia un condizionamento che tocca corde più profonde e dai connotati che si possono definire patologici.
Nel primo caso siamo di fronte ad una propensione che inquadra la maggior parte delle persone che possiamo semplicemente definire come meteorosensibili (30-40% delle persone), nella seconda situazione invece, la qualità della vita cala in modo così drastico che ci troviamo di fronte a veri e propri casi di meteoropatici o meteopatici che, fortunatamente corrispondo a solo circa il 5% della popolazione.
I grandi meteoropatici, arrivano a non riuscire ad alzarsi dal letto, inoltre, alcune patologie già in atto possono subire grossi peggioramenti, è il caso degli ipertesi che possono essere soggetti a palpitazioni, tachicardia accentuata, così come chi soffre di cefalea o problemi osteoarticolari o insonnia vedrà acuirsi la propria problematica. Anche gli sbalzi d’umore e l’ansia diventano più frequenti e evidenti.
I problemi peggiorano soprattutto quando i cambi di temperatura e di tempo sono repentini perché il nostro corpo fa maggiore fatica per adattarsi e subisce una certa dose di stress.
I mutamento climatici di questi ultimi anni di certo non aiutano, anzi hanno fatto sempre più aumentare i problemi di questo tipo.
Normalmente, le variazioni anche minime di pressione, elettricità e parametri chimici dell’aria iniziano 72 ore prima di un mutamento del tempo e dunque anche l’organismo le avverte in anticipo.
Questa ridotta o mancata adattabilità si avverte maggiormente anche nel cambio di stagione dove il corpo deve abituarsi anche ad una modificazione delle temperature e della luce che influisce grandemente sull’umore per la serotonina, l’ormone del buon umore stimolato anche dalle ore di luce a disposizione che diminuiscono nella brutta stagione e tendono a dare un senso di malinconia e vuoto tipico dell’autunno e dell’inverno.
A seconda del grado di influenza di tutti questi fattori, possiamo essere considerati meteorosensibili, meteoropatici o per nulla influenzati.
Nel primo, o nel secondo caso, possiamo attuare delle strategie per alleviare i sintomi:
– Fare docce alternate fredde e calde in modo da abitare il nostro corpo agli sbalzi termici;
– Leggere le previsioni del tempo per essere più preparati psicologicamente ai cambiamenti riguardanti il tempo;
– Utilizzare, con il consenso del medico, alcuni stimolatori o adattogeni naturali e fitoterapici come il ginseng, l’eleuterococco, la passiflora.
– Fare sedute di idroterapia o agopuntura mirate, con sostanze adeguate per calmare o, al contrario, per stimolare l’organismo, facendo rilasciare in modo terapeutico endorfine e serotonina, in modo da accompagnare il corpo attraverso le variazioni stagionali.
Naturalmente i soggetti più “a rischio” sono quelli più deboli, in fasce di età dove è più facile che si alteri il proprio sistema immunitario e neurovegetativo, come per i bambini e gli anziani, oppure nel caso di persone che già sono emotivamente provate e sensibili.