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Genitori Separati: Contributo Economico di 400 Euro per 6 Mesi (Ecco Dove e Come si può Ottenere)

di Alessandra Albanese

06 Dicembre 2014

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La Regione Lombardia, lo scorso maggio ha emanato una legge in favore dei coniugi separati o divorziati.

La legge, avente valenza regionale, regolerà le “Norme a tutela dei coniugi separati o divorziati, in condizione di disagio, in particolare con figli minori” (Legge regionale n. 18 24/06/2014).

Con questa legge la Regione mira a sostenere le famiglie, che hanno già avuto una disgregazione affettiva, anche dal punto di vista pratico ed economico.

In favore dei coniugi separati o divorziati sono stati stanziati 2 milioni di euro per l’ attuazione di provvedimenti a sostegno delle famiglie che vanno incontro a separazione.

La legge è ancora in fase di sperimentazione, e valuterà domande che pervengono attraverso le Asl per l’assegnazione eventuale di queste risorse.

La spesa autorizzata è di 2.400 euro per ogni soggetto, ovvero 400 euro per sei mesi.

Il contributo sarà stanziato a favore del genitore più economicamente in difficoltà, creando così una graduatoria risultante dalle valutazioni dell’ISEE presentato.

Per accedere al sostegno vi sono determinati requisiti:

• essere in stato di separazione legale da non più di due anni
• essere divorziati da non più di un anno purché non siano decorsi più di 5 anni dalla data della sentenza di separazione o dall’omologazione degli accordi di separazione consensuale
• con figli nati dall’unione dei coniugi che richiedono il beneficio, oppure adottati durante il matrimonio, minori o maggiorenni portatori di disabilità grave, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104/1992
• essere residenti in Regione Lombardia da almeno cinque anni continuativi al momento della domanda
• essere destinatari di provvedimenti, anche provvisori e urgenti, ex. art. 708 codice di procedura civile, emessi dall’Autorità giudiziaria, che ne disciplinano gli impegni economici e/o patrimoniali
• dimostrare una situazione di disagio economico mediante attestazione ISEE uguale od inferiore ad € 12.000; tale soglia potrà essere ridefinita con provvedimento della Direzione Generale competente in occasione dell’entrata in vigore del provvedimento attuativo del DPCM n. 159 del 5 dicembre 2013.

Qualora i coniugi separati vengano meno alla cura e al mantenimento dei figli, essi non potranno accedere al beneficio, così come soggetti condannati per reati contro la persona con sentenza passata in giudicato (inclusi atti persecutori di di cui al decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori) convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, e delitti di cui agli articoli 570 e 572 del codice penale).

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La domanda dovrà essere presentata ai consultori che aderiranno alla iniziativa, facenti capo alle ASL del territorio competente, in attinenza con la residenza del richiedente.

Le ASL dovranno pubblicare avviso per l’erogazione del contributo, e gli utenti avranno 30 giorni di tempo per la presentazione delle richieste.

Alla richiesta si allegheranno:

• copia della sentenza di separazione o del provvedimento di omologazione degli accordi di separazione consensuale, ovvero provvedimenti ex art. 708 codice di procedura civile o sentenza di divorzio
• dichiarazione, contestuale all’istanza, di risiedere da almeno 5 anni consecutivi in Lombardia.

• Isee con integrazione di eventuale documentazione che consenta alle autorità preposte di stabilire la condizione di difficoltà economica nell’anno della domanda di contributo.

Cosa offre la legge in sostegno

I servizi che i comuni potranno erogare a sostegno delle famiglie divorziate sono diversi:

Sostegno economico: come già detto un sostegno economico sarà garantito al genitore più debole economicamente. Verranno stabiliti però condizioni e criteri a favore del coniuge svantaggiato, per il recupero e la conservazione dell’autonomia e il mantenimento di un’esistenza dignitosa.
Sostegno abitativo: alloggi a canone agevolato in prossimità del luogo di residenza dei figli; forme di locazione agevolata e temporanea con enti pubblici e privati ( per massimo di 36 mesi); assegnazione di alloggi di edilizia pubblica in via d’urgenza, alloggi pubblici a canone sostenibile (con l’attribuzione di un punteggio uguale a quello riconosciuto alle famiglie con procedure esecutive di sfratto).
Assistenza e mediazione familiare: attraverso consultori dedicati all’orientamento, alla consulenza legale, psicologica, sociale, educativa.

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Si consideri inoltre che nella sola regione Lombardia le famiglie divorziate sono oltre un milione, con figli nel 60% dei casi (dati linea amica.gov).

Nonostante alcune obiezioni, all’indomani dell’emanazione della legge, da parte di esponenti dell’opposizione, molti comuni e ASL hanno già pubblicato l’avviso per i propri residenti.

Chiunque fosse interessato potrà richiedere informazioni più dettagliate presso il proprio comune di residenza (ovviamente lombardo).

FOnte: Regione Lombardia



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