Sul dizionario dei sinonimi, alla parola “DIETA” dovremmo abbinare il termine “IRRITABILITA’ ”.
Molte persone, numerose volte al giorno aprono il frigorifero, osservano con occhi sgranati e a volte adirati le innumerevoli leccornie che occupano gli scaffali: il desiderio di cedere alla tentazione non manca mai all’appello, ma la coscienza è più forte, vince su tutto e come un deus ex machina appare improvvisamente e vieta a tutti i costi di allungare le mani e di afferrare con bramosia la tanto adorata pietanza.
Scattano in automatico le imprecazioni, gli insulti rivolti a non si sa chi, insomma, viene fuori la rabbia e ci si chiede: “Perché proprio a me?”
Spesso la rabbia comporta delle reazioni che esulano dal nostro controllo, quindi si diventa irritabili, ci si relaziona agli altri con toni poco consoni alle situazioni, diminuisce la concentrazione e non si dà la giusta importanza a tutto ciò che abbiamo dinanzi.
Questo tema è stato approfondito tramite una serie di esperimenti condotti su volontari, da parte di David Gal della Northwestern University e Wendy Liu della University of California, pubblicati sul “Journal of Consumer Research”.
Tali studiosi hanno voluto indagare la relazione esistente tra cibo ed umore attraverso una serie di esperimenti, ovvero:
A conclusione di questo esperimento i due studiosi hanno affermato che esercitare un autocontrollo può provocare la manifestazione di comportamenti aggressivi.
Per quanto mi riguarda sarebbe troppo dispersivo andare ad indagare su tutti i fattori che sono alla base della scelta di un regime alimentare controllato; non è semplice capire perché una persona vuole sottoporsi a una dieta e quali risultati ottiene una volta scelto questo percorso: innanzitutto oltre alla dieta sarebbe utile inculcare un’educazione alimentare, in cui si trasmetta il concetto secondo cui è assolutamente importante mangiare cibi sani e nutrienti, senza eccedere, con cadenze regolari nel corso della giornata.
Vorrei pensare anche a coloro che “subiscono” attacchi aggressivi da parte di chi è a dieta: a volte questi tipi di reazione nascondono un bisogno di attenzione, per non dire di aiuto; dunque personalmente credo che se “si ricambia con la stessa moneta” l’attacco dell’altra persona, si arriva ad un situazione in cui lo scontro non può far altro che amplificarsi, senza comportare alcuna via di uscita benefica.
Per tale motivo, la prima mossa utile per poter garantire equilibrio in questo tipo di relazione, sta nell’accogliere i segnali retrostanti alle affermazioni rabbiose; in particolare, una domanda utile, dopo un attacco furioso, potrebbe essere : “Che hai?…Che ti succede?”.
Questo interrogativo potrebbe essere una utile chiave per poter entrare nel mondo della persona che ha deciso di osservare una dieta riduttiva e accogliere la sua situazione attuale; potrebbe accadere che le successive volte, almeno di poco, la sua rabbia lentamente si affievolisca in quanto ha visto nell’altro un’ancora di salvezza con la quale poter condividere le proprie sensazioni.