L’ecografia è l’indagine diagnostica per eccellenza della gravidanza.
Per sapere se questo “paziente invisibile” sta bene o no infatti, esiste un unico modo: farsi guidare dalla sua eco.
In genere ostetrici e ginecologi raccomandano tre ecografie durante i nove mesi di gravidanza , tra cui la più importante è la seconda, chiamata ecografia morfologica.
La “morfologica” come la chiamano tutte le mamme italiane, ha infatti lo scopo di valutare la salute del feto.
In genere è una normale ecografia trans-addominale, che può essere completata da una trans-vaginale, in casi di feti posizionati più in basso.
L’ecografia viene effettuata durante il secondo trimestre, tra la 19^ e la 21^+6 settimana di gestazione, anche se la legge non stabilisce una data entro la quale effettuarla.
Questo esame viene effettuato presso le Asl di appartenenza o presso gli ospedali di zona.
L’ecografia morfologica rientra in quelle cosiddette ecografie office, esami eseguiti come supporto alla visita ginecologica di routine.
Risultati dell’ecografia morfologica
Da questo screening vengono raccolti una serie di dati quali:
- La datazione della gravidanza (se non è stata effettuata durante una precedente ecografia)
- La determinazione del numero di feti (anche questo se non effettuato durante il primo trimestre)
- La presenza di attività cardiaca.
- Il Diametro BiParietale (DBP) ovvero la distanza tra le due orecchie che però difficilmente indica anomalie significative.
- La circonferenza cranica (HC o CC).
- Il diametro trans cerebellare (DTC) che misura la lunghezza del cervelletto, organo deputato all’equilibrio
- Il ventricolo laterale cerebellare (VLAT) misura gli spazi liquidi cerebrali
- La circonferenza addominale (CA o AC) misura la circonferenza dell’addome, importante soprattutto nella ecografia del terzo trimestre per confermare il normale sviluppo del feto.
- La Lunghezza femorale (FL), che esprime lo sviluppo delle ossa lunghe come il femore.
- La formazione delle orbite e dei cristallini e del solco labionasale.
Inoltre da questa indagine si evincono altre importanti informazioni come:
– La qualità del liquido amniotico e la posizione della placenta
– Il situs cardiaco (ovvero la posizione di cuore, aorta e polmoni e la formazione delle 4 camere),
– L’assenza di edemi i igromi cistici nel collo
– La formazione di organi interni quali stomaco, apparato gastrointestinale, reni e vescica.
– La formazione della Colonna vertebrale e degli arti (mani e piedi ma non il conteggio delle dita)
– La presenza dei 3 vasi nel Cordone ombelicale
L’ecografia morfologica identifica malformazioni fetali maggiori nel 30-70% dei casi; i dati risultanti vengono trascritti, insieme a tutte le altre informazioni utili per stabilire la salute del nascituro, oltre ad altri fattori che potrebbero limitare l’accuratezza dell’indagine come ad esempio l’obesità materna, la posizione del feto o altre sospette patologie che, se presenti, dovranno essere indagate con esami più approfonditi (ad esempio con ecografia di secondo livello o diagnostica).
Di recente la tecnologia ha messo appunto anche ecografie in 3D, con immagini più nitide, ma non per questo più accurate di quelle tradizionali: le malformazioni infatti vengono già identificate con una normale ecografia bidimensionale, che possono essere chiarite attraverso un dispositivo 3D.
Ma anche in presenza di ecografie 3D non è possibile identificare anomalie cromosomiche quali ad esempio la sindrome di Down.
L’ecografia è pericolosa?
Assolutamente no.
L’ecografia è una indagine che sfrutta onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni) non udibili dall’orecchio umano.
Grazie ad una sonda le onde sonore attraversano i tessuti e rifletto l’immagine intrauterina, per niente dannosa per il feto e per la mamma.
Le ecografie non danno alcuna certezza che il bimbo che nascerà sarà del tutto sano, ma questo strumento riesce comunque a stabilire con un’ampia percentuale molte delle malformazioni fetali, e grazie a questo potere intervenire prontamente.