L’interruzione volontaria della gravidanza nel nostro paese si può effettuare entro le prime 12 settimane di gestazione, limite che sale qualora la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna o vi siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro.
Molto spesso è comune l’idea che il bimbo che si porti in grembo entro quel periodo non sia che un insieme di cellule, un embrione o un feto ancora poco legato all’idea di bambino.
Si associa così il permesso di abortire a questa apparente minore responsabilità di fatto.
Emily Caines, una mamma inglese di 35 anni, ha recentemente voluto fortemente la pubblicazione della fotografia che ritrae sua figlia Adelaide alla nascita, a sole 24 settimane, per dimostrare e sensibilizzare l’opinione pubblica su chi realmente la legge del suo paese permette di uccidere a 24 settimane.
Emily spera, così, di far acquisire maggior consapevolezza e riaprire un fruttuoso dibattito parlamentare per rivedere la legge sull’aborto e i limiti consentiti.
Adelaide, malgrado gli sforzi dei medici, non ce l’ha fatta, le gravi complicazioni respiratorie non le hanno consentito di stare con i suoi genitori che per poco tempo ma molti bambini invece ce la fanno e molti potrebbero farcela.
Questo è però il messaggio di Emily:
“La fotografia mostra che Adelaide non era un feto, era completamente formata e pensare che un essere umano possa essere legalmente ucciso così mi fa orrore.”
Emily aveva già perso una bimba, Isabelle, anche lei prematura di sole 23 settimane e ora è di nuovo incinta di venti settimane e si augura di poter coronare il suo sogno di mamma.
“Nostra figlia forse non è sopravvissuta a lungo ma era la nostra bambina e per noi è stata una gioia immensa poterle parlare, vederla nascere, anche se per qualcuno tutto ciò può mettere a disagio.”
“Mi sembra molto doloroso sentire gente che parla di aborto tardivo per descrivere nostra figlia solo perché è nata prematuramente. Credo che la foto che mostra la sua nascita e il suo pianto, che ci aveva regalato tanta speranza, dimostri chiaramente la verità.”
“Adelaide è vissuta poco più di un’ora ma rimarrà sempre parte delle nostre vite.”
Questo è il suo pensiero che rispettiamo e diffondiamo, a prescindere dalla scelta di ognuna, perché carico di amore.
Emily si sta impegnando ora per la raccolta di fondi per aiutare l’associazione che si occupa di casi come il suo.
Fonte: Dailymail