E’ ormai ben risaputo che la febbre non è una malattia di per sé ma un sintomo molto importante che ci segnala che il nostro corpo sta reagendo ad un attacco, ad un’infiammazione di qualsiasi origine.
Molto meno conosciuto era invece, fino ad ora, il meccanismo che effettivamente scatena l’innalzamento di temperatura corporea.
Alcuni ricercatori dell’università svedese di Linköping coordinati dal professor Daniel Bjork Whilelms hanno scoperto che questo stato di emergenza dipende da sostanze-spia o sentinelle prodotte dai vasi sanguigni del cervello: le prostaglandine.
Lo studio è stato anche pubblicato sulla rivista The Journal of Neuroscience.
Questa scoperta è essenziale perché, comprendendo meglio l’effetto febbre, si riuscirà a scoprire di conseguenza anche farmaci più efficaci per contrastarla o limitarla dove necessario.
Se infatti la febbre può essere un sintomo buono, sinonimo di difesa, in molti casi deve essere tenuta a bada. Vi sono febbri più pericolose di altre o situazioni personali delicate che possono essere debilitate dal rialzo troppo forte o repentino di temperatura, pensiamo ai neonati.
Inoltre, conoscere a fondo il meccanismo febbrile potrebbe portare a scoprire come mitigare alcuni effetti indesiderati legati alla condizione come spossatezza, inappetenza, dolori,…
Il dottor Giuseppe Remuzzi, immunologo e direttore del Mario Negri di Bergamo, si è detto subito lieto della scoperta:
“Sapere che c’è una produzione locale di prostaglandine da questi piccoli vasi del cervello è utile anche ai fini dei farmaci.
Esistono già degli inibitori selettivi delle E2 ma, rispetto all’aspirina, pur dando meno problemi gastrici, sembravano aumentare il rischio di infarti.
Ora si potranno creare farmaci più selettivi e controllare le febbri più pericolose come le ipertermie maligne dei neonati che possono diventare convulsive e danneggiare di conseguenza i neonati. In futuro forse si riuscirà a farlo, agendo sui recettori responsabili degli altri sintomi”.
David Engblom, uno dei ricercatori, aveva già scoperto, undici anni fa, il meccanismo dietro la formazione delle prostaglandina E2 durante la febbre. Queste molecole segnalatrici non possono passare attraverso la barriera sangue-cervello, il cui scopo è proteggere il cervello da sostanze pericolose.
Ora, il pool di ricercatori ha dimostrato precisamente che esse sono sintetizzate da due enzimi presenti nei vasi sanguigni del cervello, prima che si spostino all’ipotalamo che controlla l’attività termoregolatrice del nostro corpo.