La bambina, bellissima e dalla grande dolcezza, immortalata nella fotografia che apre questo scritto è nata prematura, è stata partorita pretermine dopo appena 23 settimane di gravidanza.
Senza paura di sbagliare si può definire questa piccolina come una baby Wonder Woman: si chiama Michela, oggi ha 5 mesi e mezzo ed è stata, all’atto della sua nascita, la neonata più piccola mai nata viva e sopravvissuta in Europa.
Michela è venuta al mondo il 31 dicembre dopo sole 23 settimane di gestazione, alla nascita il suo peso era di appena 460 grammi, scesi a soli 4 etti dopo il calo fisiologico.
Ma al Policlinico Sant’Anna di Como è stato compiuto un miracolo della medicina e dell’amore e questa bimba oggi lo testimonia con la sua bellezza.
Quando è nata, la piccola Michela, riusciva a stare nel palmo di una mano, era una prematura da record e la sua sopravvivenza rimaneva legata solo alle positive reazioni del corpo alle cure mediche, durate in tutto 101 giorni.
110 giorni di ricovero per cure mediche intense e delicate
110 giorni, questo è stato il tempo necessario per dichiarare la piccola salva e pronta ad una vita normale fuori dalle mura dell’ospedale.
<<Quando i medici mi hanno detto che Michela era fuori pericolo e poteva venire a casa è stato il giorno più bello della mia vita>>, ha dichiarato Mamma Rosetta.
Rosetta, 39 anni e Domenico 49 sono i genitori coraggiosi di questa bambina da record.
Come mai Michela è nata con tanto anticipo?
A mamma Rosetta, alla ventitreesima settimana di gestazione, fu diagnosticata una pericolosa infezione che rese necessario un ricovero: i medici pronunciarono una diagnosi infausta, l’infezione rischiava di pregiudicare la vita della mamma e anche quella della piccola che portava in grembo.
I dottori si videro costretti a far nascere Michela, sapevano bene di correre grossi rischi ma l’alternativa per la mamma e per la piccola poteva essere irreparabile e tremenda. Così alle 12:0 dell’ultimo giorno dell’anno, il 31 dicembre, grazie a un parto operatorio, è nata Michela.
Il parto è avvenuto con ben 4 mesi di anticipo rispetto al normale decorso gestazione. Solo nel lontano Giappone risultano registrati e certificati 2 casi simili a quello di Michela.
I medici, specializzati in nascite premature, hanno spiegato come è stata tenuta in vita Michela:
al momento del parso le funzioni vitali della bambina non potevano essere autonome non essendo compiuto il suo sviluppo fisico, perciò la tenevano in vita le macchine ovvero le apparecchiature che ne permettevano sai la respirazione che l’alimentazione.
La bambina è stata da subito nutrita con il latte, il nutrimento garantito dal latte ha permesso appunto la graduale crescita della bimba avvenuta pian piano e giorno dopo giorno.
Questa bambina è una icona di speranza, il suo volto e la sua bellezza debbono imprimersi negli occhi di tutte quella mamme che stanno lottando con un destino difficile ovvero quello del parto prematuro e della nascita pretermine.
Il mondo di Michela per 101 è stato tutto chiuso in un’incubatrice ma lei dimostra che il desiderio di vivere, la speranza e la medicina insieme possono fare miracoli.
Lo scorso 11 aprile mamma e papà hanno potuto portare a casa la loro bambina, quando Michela è stata dimessa, finalmente dichiarata completamente fuori pericolo, la piccola aveva superato i 2 chili e 500 grammi di peso, oggi pesa 4 chili e 250 grammi.
Fonte foto: Settimanale Nuovo, Cairo Editore n° 25 del 26 giugno 2014