Mio figlio, il primogenito, quest’anno ha dovuto affrontare l’impegnativa esperienza del passaggio dalla scuola materna alla scuola primaria, iniziando così a frequentare la prima elementare.
L’impatto, devo ammetterlo, non è stato dei migliori, sia per lui che per me.
Ci siamo dovuto adeguare ad un nuovo sistema educativo, molto più rigido del precedente, che prevedeva tra l’altro una gran quantità di compiti da svolgere a casa.
Non senza lamentele siamo andati avanti, nella segreta speranza di trovare un po’ di pace e calma durante le vacanze scolastiche, in primis quelle di Natale, un “desiderio infranto” alla vista della nostra prima lista dei compiti per le vacanze (vedi quarta foto nella gallery posta in fondo a questo scritto – ndr).
Ed ecco perché ieri mi sono molto stupita nel vedere un’altra lista, quella dei compiti estivi assegnati da una maestra di Roma la cui foto, condivisa attraverso facebook, è divenuta in poche ore virale (Vedi 3° foto della gallery).
Tra i compiti che gli alunni dovranno svolgere vi è:
- assaggiare tutti i gusti di gelato;
- fare una capriola al giorno;
- Scrivere una lettera alla nonna;
- Guardare le stelle cadenti;
- Etc.
Insomma, è il sogno di ogni bambino che si avvera, con buona pace anche dei genitori che potranno assistere allo spensierato apprendimento dei figli che potranno così imparare divertendosi.
Non mancano infatti i compiti di italiano (scrivere una lettera, leggere un libro, etc.), di educazione artistica (i disegni), quelli di storia o arte (visitare un museo) e di educazione motoria (fare le capriole o correre).
Ma, come spesso accade quando si parla di condivisioni social, anche questa storia ha il suo “MA”.
Non tutti sanno infatti che questa “originale” lista dei compiti estivi, attribuita alla maestra romana, è stata in realtà redatta e resa nota sul web ben 3 anni fa.
A pubblicarla sul proprio blog nel giugno del 2011 Echino Giornale Bambino che, come è possibile immaginare, oggi ne rivendica la paternità attraverso la pagina facebook associata al suo sito.
“E poi girando sul web scopri che i tuoi compiti delle vacanze piacciono a tutti: le maestre li danno ai bambini e i genitori approvano, peccato che nel post, condiviso quasi 3000 volte, non sia citato il tuo nome di autore e nemmeno la tua casa editrice. Ogni giorno lavoriamo con pazienza per farci conoscere, per mostrare il nostro valore e con 3000 click, ti annientano in pochi secondi! Un danno d’immagine davvero grande. Non voglio pensare alla malafede, ma tanta leggerezza sì. Il diritto d’autore è sacro e non si calpesta così. A fronte di queste 3000 condivisioni, posso fare ben poco ora, ma vi chiedo di condividere i veri e originali compiti delle vacanze di Echino, quelli che si trovano sul mio sito da pochi giorni e da due anni sul mio blog. Grazie!”.
Si, il diritto d’autore è sacro e come educatrici le maestre per prime dovrebbero insegnare ai loro alunni il rispetto per il lavoro e l’operato altrui, attribuendo agli stessi i giusti e dovuti meriti.