Mamme e bambini, l’estate è alle porte, e allora prepariamoci fisicamente ai primi bagni di mare e sole.
L’estate è una stagione ideale per temprare il corpo dopo un inverno grigio, magari passato tra un’influenza e una febbre, e i raggi del sole, e l’aria di mare possono in molti casi fungere da terapia ricostituente anche per i più piccoli.
Attenzione però che i raggi solari nascondono insidie, ed è bene allora proteggersi e approfittare del nostro sole in maniera adeguata.
Immancabile deve essere nella borsa del mare, sia per i più piccini, ma anche per gli adulti, una buona crema solare.
Quale solare scegliere, e perché?
La prima cosa da sapere che l’Unione Europea ha bandito da tempo la descrizione “filtro totale” da creme e solari.
Infatti non esiste crema che possa schermare totalmente l’azione dei raggi solari sulla nostra pelle.
L’indicazione FP o Spf sulle creme indica il fattore di protezione, ovvero di quante volte si allunga l’esposizione con la protezione in oggetto senza essere soggetti a eritema: in pratica con una crema Spf +50 un’ora di sole in assenza di protezione vale 50 ore con crema protettiva
Per i bambini, o per i soggetti con pelle chiara o delicata, è bene iniziare proprio con una protezione la più alta, intorno ai +50 Spf.
Un’altra informazione da sapere: il fattore Spf indica la protezione contro i raggi UVB, responsabili di ertiemi e scottature, ma sui solari non viene evidenziato invece il fattore di protezione dai raggi UVA.
I raggi solari si differenziano a seconda dell’azione sull’epidermide umana in UltraVioletti a onde lunghe (UVA) e a onde medie (UVB). Gli UV A sono meno dannosi, ma ritenuti responsabili dell’invecchiamento della pelle, mentre intensità elevate di UV B causano eritemi, danni anche agli occhi e ustioni.
Ricordiamo inoltre che i raggi UVB, a lungo andare possono provocare danni anche seri come melanomi o altri tipi di tumore.
Tutti i dermatologi dunque consigliano un’esposizione al sole corretta, non nelle ore centrali, e con creme protettive, e opportune lenti da sole.
A difesa di questi poveri raggi solari c’è da dire che l’esposizione aumenta la produzione di Vitamina D nella pelle, molto utile nell’assorbimento del calcio e del fosforo, anche in alcune funzioni neuromuscolari.
Tornando alle creme solari, l’Ue non obbliga all’indicazione di filtri per raggi UVA nelle etichette dei solari, ma richiede che ve ne sia una quantità di almeno 1/3 rispetto a quella degli UVB
Durante l’esposizione al sole bisogna ripetere l’applicazione della crema più e più volte, possibilmente dopo ogni bagno.
Le creme solari per i bambini poi dovrebbero essere scelte tra quelle senza allergeni o senza sostanze potenzialmente allergiche, proprio per la delicatezza dell’epidermide, non ancora “tarata” ai raggi solari.
Come sono composte le creme solari che troviamo nei super e nelle farmacie?
Le creme solari svolgono la propria azione protettiva tramite due modi, i filtri chimici e quelli fisici
Sono filtri fisici il biossido di titanio e l’ossido di zinco. Questi due composti chimici agiscono da vera e propria barriera contro i raggi solari e non originano surriscaldamento cutaneo
I filtri chimici sono invece sostanze che a contatto con l’epidermide catturano l’energia dei raggi UV e evitano che essi danneggino la pelle.
Spesso però alcuni di questi filtri sono stati accusati di essere più dannosi di quanto non se ne tragga beneficio dal loro utilizzo: sostanze come il benzofenone 3 e i suoi derivati, l’ Octocrylene e tanti altri ancora sono incolpati di generare radicali liberi, determinando reazioni chimiche dannose, che possono diventare anche gravi, determinando malattie a danno della pelle.
Non tutti i filtri chimici però sono dannosi.
Per i più piccoli, e per le pelli più delicate in genere, è bene stare attenti alla composizione delle creme solari, e scegliere quelle con parsol (nome commerciale del Butyl Methoxydibenzoylmethane), octinoxate, octisalate, octocrylene e anche qui tanti altri.
Le mamme più pazienti potranno anche consultare l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) per verificare che il solare acquistato o che si pensa di adoperare contenga sostanze considerate innocue o meno.
Insomma, per riassumere, per un buon “bagno di sole” ricordiamo di proteggere il piccolo dalle ore più calde (dalle 11 alle 16) preferendo le ore del mattino presto o del pomeriggio inoltrato, di dotarlo di un cappello e di bagnarlo di tanto in tanto, e di spalmarlo di crema ogni volta che sarà necessario, e soprattutto dopo ogni bagno, e … via con l’abbronzatura sicura!