La vita per Danny Keefe non è stata generosa e facile, questo fragile bimbo di 6 anni ha dovuto imparare fin da subito a lottare per tutto e forse per questo si è costruito un carattere così caparbio e determinato.
Subito dopo la sua nascita ha subito una grave emorragia cerebrale e ai suoi genitori era stato detto che, se fosse sopravvissuto, avrebbe riportato seri danni e non sarebbe mai potuto essere un “bambino normale”.
Danny ha sfidato il suo destino sfidando le prognosi nefaste dei medici e ha vinto! I danni che ha riportato sono stati limitati soprattutto alla sfera del linguaggio, sviluppando una forma di aprassia.
Danny ha difficoltà a parlare, a coordinare i muscoli, la lingua, le corde vocali per poter emettere i suoni giusti ed esprimere ciò che pensa in modo però perfettamente in linea con la sua età.
Danny frequenta tutt’ora dei corsi di logopedia che lo aiutano ad esprimersi sempre meglio e si impegna tantissimo per riuscire a ottenere sempre maggiori risultati.
La mamma, Jennifer, dice in un’intervista per ABC news: “Probabilmente è la persona più determinata che io abbia mai conosciuto, non si arrende mai, non si lamenta mai.
Però si sa, non tutti, sono comprensivi e, come spesso accade, a scuola alcuni bambini hanno iniziato a prenderlo in giro per come parla e anche per come si veste. Danny infatti non esce mai senza la sua giacca, la sua cravatta e il suo cappello. Dice di sentirsi a suo agio solo indossandoli.
Il fratello maggiore Tim cerca di supportarlo e ne parla anche con l’allenatore della squadra di football della scuola. Danny è un grande tifoso della squadra del fratello e partecipa a bordo campo ad ogni partita. Il coach Tommy Cooney rimane stupito e commosso dalla sua storia e lo promuove subito vice- allenatore.
Insieme ai ragazzini della squadra decidono di promuovere un giorno dedicato a Danny “Danny Appreciation Day” per farlo sentire amato e per scoraggiare le prese in giro.
Il 20 novembre del 2013 tutti i ragazzi della squadra vengono a scuola vestiti con giacca e cravatta compiendo un gesto generoso e coraggioso e portando in trionfo Danny.
E’ una commozione generale, un far emergere quel lato solidale ed empatico che i bimbi hanno sempre da insegnarci.
I genitori ne sono stati profondamente colpiti e Danny non riusciva a dormire quella sera, piangendo e dicendo alla mamma quanto si fosse sentito amato.
Il piccolo comune di Bridgewater, nel Massachusetts, in cui Danny vive, ha elargito un’onorificenza speciale a lui e ai suoi sostenitori!
Questo è un esempio di azione concreta contro il bullismo! Bravi!
Fonte: il sito di Danny, ABCnews