Leonforte, vicino Enna. Una storia di uno squallore al quale si spera non ci si debba abituare mai.
E’ un racconto che viene dal passato, ma che adesso è venuto fuori, anche perché solo ora i carnefici hanno avuto finalmente la loro condanna, e la vittima la sua giustizia, se bastasse questa a risarcire.
Una ragazzina, all’epoca dei fatti 14enne, vittima di due aguzzini, che purtroppo sono la madre e il padre.
“Venduta” per poche centinaia di euro ad un anziano datore di lavoro.
G. S., oggi 56 anni, e M. D. A. 57, genitori della ragazza, ai servizi di P.A. 81 anni, al quale avrebbero concesso, oltre alla attività lavorativa anche un extra: la loro figlia.
La vicenda è andata avanti per due anni, dal 2006 al 2008, quando la ragazzina ancora minorenne ebbe una figlia dalla relazione con quest’anziano uomo.
Nel 2010 i servizi sociali ascoltarono la ragazza, e in quel frangente si scoprì il nome del padre dalla bambina nata, e partirono le indagini.
Il tribunale di Caltanissetta ha inflitto la pena più pesante alla madre della ragazza, oggi maggiorenne, condannandola a 8 anni di reclusione e una ammenda di 24 mila euro. Ilpadre è stato condannato a 5 anni e 4 mesi e l’uomo 81enne, padre della bambina nata da queste violenze, è stato condannato con una pena di 2 anni e 6 mesi e una multa di 8 mila euro.
La vittima si è anche costituita parte civile, e avrebbe avviato un procedimento per il riconoscimento della paternità della figlia, che oggi ha 6 anni, confermata anche dall’esame del Dna effettuato nell’ambito delle indagini della Procura.
Infine verrà revocato l’affidamento della bambina alla nonna, che avrebbe esercitato fino in questo momento la patria potestà da quando era nata, poiché la madre era all’epoca minorenne.
fonte: AGI