Ricordate quella donna dalle mille paure e incertezze?
Ora mi sento di svelare l’identità della persona che vi ha tenuto compagnia oppure vi ha annoiato per nove mesi con il suo diario, sono Mamma Elisa.
Finalmente, dopo un intera gravidanza portata a termine il 6 febbraio inaspettatamente, ho abbracciato il mio bambino e come per magia determinati pensieri sono spariti. Quando l’ho visto, ho sentito il suo primo vagito, l’ho abbracciato la paura di non riuscirlo ad amarlo allo stesso modo del mio primo bambino è svanita.
È proprio vero che l’amore di una mamma per i propri figli non ha limiti ed è infinito, questa ne per me ne è la prova.
Ora vi racconto il mio parto lampo e inaspettato.
Domenica mattina verso le 9:00 mi reco in clinica insieme a mia madre (ultimamente mi stressava perché non voleva che guidassi più la macchina e quindi mi accompagnava lei ai vari appuntamenti di controllo) e al mio bambino, avevo un appuntamento per un tracciato, essendo alla 39 settimana +6, la mia ginecologa preferiva monitorare l’ultimo periodo con assiduità.
Dopo una mezzoretta di tracciato inizia a controllare l’andamento dello stesso prima l’ostetrica di turno poi i vari ginecologi e da qui inizio ad avere un po’ di sospetti perché parlavano tra di loro a voce bassa e io ho capito che c’era qualcosa che non andava.
Dopo un’altra mezzora di tracciato, mentre la mia schiena e il mio sedere erano a pezzi,ritorna l’ostetrica, una ragazza veramente gentilissima e disponibile , mi comunica che aveva consultato la mia ginecologa – che al momento non era di turno in clinica – e che aveva deciso di farmi ricoverare.
Panico
E chi se l’aspettava? Non avevo niente con me, avevo promesso al mio bambino che saremmo andati a fare una passeggiata e comunque non ero per niente preparata psicologicamente all’arrivo di Nathan nonostante fossi a termine.
Chiamo mio marito che proprio quella mattina aveva deciso di dedicarsi all’agricoltura e gli dico di portarmi tutto quello che avevo preparato,valigia,pannolini, sterilizzatore ecc,ecc…
… e lui mi fa:<<Perché?>>
<<Come perché >> gli rispondo io, << Forse, dico forse, dovrei partorire>>.
Continua a farmi una serie di domande dello stesso calibro mentre ero impegnata con il ginecologo che preparava la mia cartella di ricovero e se la rideva sotto i baffi esclamando con ironia :<< ahhhh questi uomini>>.
L’ostetrica dopo avermi preparata, mi visita e constata che ero già a due/, tre centimetri di dilatazione,comunica il tutto tramite telefono alla mia dottoressa che le dice di indurre il parto con il gel.
Alle undici ero di nuovo sotto tracciato,mio marito nel frattempo arriva tutto eccitato,mia madre va via invece nel panico insieme al mio ometto, il primogenito.
Inizio ad avvertire le contrazioni, sono dolorose,ma sopportabili e tra una contrazione e l’altra comunico alle mie amiche del web, le mie più care amiche, che sono in travaglio e che finalmente sarebbe nato il loro nipotino.
Si perché per me e credo anch’io per loro sono delle sorelle,delle compagne di vita anche se non ci conosciamo fisicamente loro mi sono state vicinissime in questi nove mesi e anche prima.
Il tempo passa e inizio a dilatarmi sempre di più, intorno ai 6 cm l’ostetrica decide di rompermi le acque per velocizzare il parto.
Purtroppo le acque sono verdi, piene di meconio.
Inizio ad avere molta paura,paura di perdere il mio bambino.
L’ostetrica chiaramente mi dice che avrei dovuto partorire entro le 14:00 altrimenti avrebbero dovuto farmi un cesareo d’urgenza.
Le contrazioni aumentano sono ravvicinate e sempre più intense.
Arriva il momento di salire in sala parto, mio marito decide di venire con me.
Lo imbacuccano per bene, solo a guardarlo mi veniva da ridere nonostante il dolore.
Rimango con i fili del tracciato legati sulla pancia per monitorare il battito del cuore del bambino per fortuna sempre stabile.
Arriva la mia ginecologa,nonostante non fosse di turno ha voluto essere presente durante il parto e per questo la ringrazio molto perché mi è stata di grande conforto.
È arrivato il momento di spingere,il mio tesoro sta per venire al mondo, dopo dieci minuti sento il suo primo vagito e il mio cuore scoppia di gioia, tutti i dolori spariscono.
Aveva un giro di cordone intorno al collo,ecco perché la variabilità del tracciato non convinceva i medici.
Per fortuna sta bene, è bellissimo pesa kg 3950 per 51,5 cm di bellezza.
Sono diventata bismamma ed è la cosa più bella che mi potesse succedere,benvenuto amore mio tu e tuo fratello mi avete reso la persona più felice del mondo.