Il Premio Goya è uno tra i maggiori riconoscimenti cinematografici spagnoli, attribuito ogni anno dall’Accademia di Arti e scienze.
Quest’anno quello per il miglior cortometraggio è andato ad un corto animato dal titolo “Corde” (Cuerdas in lingua originale)
E’ la storia di amicizia tra due bambini, Maria, che vive in orfanotrofio, e un bimbo disabile affetto da paralisi cerebrale.
Come spesso accade il diverso è oggetto di diffidenza e scherno, e il piccolo protagonista del corto non è da meno nella storia, tranne che per Maria, che tenta di comunicare con lui in tutti i modi.
E lo fa con le corde, che simboleggiano tutte le possibili vie che si possono trovare per instaurare un legame con gli altri, anche i meno fortunati.
Con una corda gli lega la caviglia per farlo calciare al pallone, con un’altra una mano per farlo leggere, e poi per immaginare di ballare con lui.
Il corto è stato prodotto dal regista Pedro Solis, toccato personalmente da una storia simile (il figlio Nicolas è affetto realmente da paralisi).
Il video dura 10 minuti, è in spagnolo, ma non è necessaria la traduzione, le immagini parleranno sole.
Commuovente…