“Vi invitiamo a usare guanti di cotone o in lattice per la vendita dei biglietti Atac“. È questo l’allarme lanciato in rete da meno di 24 ore, la “notizia” sta circolando su blog, siti web di informazione e social network.
Stando alle “fonti” web che hanno divulgato la “news” in rete: l’allarme sarebbe stato lanciato dai sindacati Cisl e Uil e sarebbe stato rivolto ai giornalai e tabaccai romani, nonché ai consumatori.
Oggetto dell’allerta i biglietti Atac che, secondo l’allarmante pseudo denuncia, sarebbero così carichi di bisfenoloA da nuocere gravemente alla salute.
Ebbene sul sito dell’Atac non vi è traccia della sopra citata denuncia, sul portale della Cisl Roma Lazio nemmeno e neanche sulla piattaforma web delle UIL Roma Lazio si rintracciano notizie in merito.
Da dove arriva allora questa “notizia” tanto allarmante?
Nel 2012, in merito ad un’indagine volta a combattere ed arginare il fenomeno della contraffazione dei ticket, i titoli di viaggio romani furono oggetto di perizia tecnico scientifica. L’indagine è ancora in corso ma la perizia sarebbe stata consegnata alla Procura di Roma.
Conclusasi tale perizia, sarebbe emerso da indiscrezioni non confermate dalla Procura che il bisfenoloA figurerebbe tra i materiali adoperati per la stampa. Considerata la presunta presenza di bisfenoloA tra i componenti costitutivi dei biglietti, fu lanciato un allarme denuncia volto a tutelare la salute di chi, come tabaccai e edicolanti, ogni giorno maneggia una grande quantità di tagliandi.
Il bisfenoloA per essere dannoso per la salute umana deve superare la soglia di legge, inoltre i danni alla salute si massimizzano col riscaldamento e quando un liquido li veicoli nel corpo umano (infatti il più grande allarme bisfenoloA fu lanciato in relazione ai biberon per neonati e a volte ritorna insistente in relazione alle confezioni alimentari o alle bottiglie d’acqua usa e getta).
L’Atac, dinnanzi al diffuso allarme, intervenne per chiarire i fatti già lo scorso febbraio e prese posizione su 2 punti:
1- la presenza di bisfenoloA nei biglietti
2- la possibilità che questo elemento danneggi la salute di chi, come tabaccai e edicolanti, maneggia i tagliandi quotidianamente e con costanza.
La risposta proveniente dall’Atac fu chiara ed inequivocabile:
L’Atac rispose opponendo un dato oggettivo:
“i titoli di viaggio commercializzati da Atac, per esplicita richiesta dell’azienda, sono stati prodotti con una carta specifica che non contiene bisfenoloA, né alcuna sostanza della famiglie dei fenoli“.
“La carta termica utilizzata per i biglietti Atac – ha chiarito l’azienda di trasporto romana – è quella comunemente più utilizzata nel settore dei trasporti pubblici delle principali metropoli mondiali, per le sue qualità e caratteristiche e per il fatto che non contiene alcuna sostanza che possa arrecare danno alla salute delle persone che ne entrino in contatto, seppure in modo prolungato“.
“È inoltre conforme a tutte le Direttive CE in materia di salute e sicurezza“.
In conclusione la notizia rilanciata in queste ultime ore nel web italiano è infondata, parte da una vecchia indiscrezione (quella circa la perizia giudiziaria della quale nessuno ha mai pubblicato in rete le risultanze e che era solo volta a valutare tecniche e modalità di contraffazione dei titoli di viaggio) e non aggiunge nulla ai fatti opposti all’Atac all’inzio di quest’anno, fatti rispetto ai quali l’Atac stessa ha già esaustivamente dato conto all’utenza ed alla cittadinanza tutta.