Il 19 luglio 2010 nasce Loulou, una bimba sana e bella. La realtà però non rispecchia sempre i cliché che ci vengono proposti e Phillip Toledano, il papà, non si sente pronto per questo evento che cambierà la sua vita e la vita della coppia.
Per molto tempo rimarrà un “passo indietro” da Loulou, non riesce immediatamente a cogliere il senso sconvolgentemente bello di questa nascita, non riesce a metabolizzarla.
Durante un percorso durato alcuni mesi, Phillip, pazientemente aiutato dalla moglie Carla, prende confidenza con Loulou e la nuova realtà che li circonda. Fotografo inglese molto quotato, trapiantato a New York, proprio attraverso la sua arte cerca di esprimere il suo disagio e piano, piano la conquista della felicità di padre.
Del giorno del parto ricorda che la luce del sole entrava nella stanza e appena ha visto la figlia è rimasto basito, sconcertato dalle sue dimensioni.
“Nei film quando si assiste ad un parto, è tutto un pullulare di lacrime e gioia, è un evento grandioso ma io mi sentivo solo strano.”
Proprio per cercare di combattere questo suo disagio, Phillip ha iniziato a fotografare ogni istante di Loulou e ha scritto un libro “The reluctant father”, il padre riluttante, annotando tutte le sue impressioni e la sua “crescita” personale come papà consapevole e felice, corredato naturalmente da fotografie bellissime.
“Non sono mai stato particolarmente interessato ad avere figli – scrive Toledano – mi piacevano in senso astratto ma evitavo i figli dei miei amici come materiale radioattivo!”
Questo senso di distacco è continuato per diversi mesi ed è stato anche doloroso ma necessario a volte, esprimerlo anche agli altri e a sua moglie.
“Quando spiegavo alla gente che non mi piaceva molto essere un papà, le loro facce si oscuravano e corrucciavano..”
“Non è che non la amassi o non la volessi, semplicemente non capivo l’idea di averla, non me ne facevo una ragione.”
C’erano molte cose che non gli piacevano dell’essere padre, come ad esempio, aver perso il mondo che si era creato con sua moglie:
“Costruisci un mondo a due e poi scopri che devi ribaltarlo, non eravamo più al primo posto, uno per l’altro ma al primo posto c’era il bambino!”
Per lui è stato anche molto difficile accettare il disagio in pubblico che poteva provocargli lo schiamazzo o il “disturbo” creato dalla piccola Loulou, forse a causa della sua rigida educazione britannica.
“Per me era pesante anche sopportare tutti quegli accessori buffi e colorati che avevano invaso la casa, compresi i giochi.”
Tolendano ha riversato la sua “rabbia e frustrazione” creando anche fotografie divertenti di Loulou, anche colta in momenti particolarmente poco artistici e canonici, come durante un pianto isterico o mentre rigurgita il latte. Eppure non si può dire che siano foto brutte, anzi!
“Quando mi chiedevano di vedere una foto a Loulou ne mostravo una terribile in cui piangeva in modo atroce, anche mia moglie impazziva a vederla ma in effetti è proprio così che sono i bambini i primi tempi per la maggior parte del tempo, sempre urlanti e piangenti!”
Ha usato questa foto anche per fare dei poster, delle borse e dei palloni, per lui è la migliore!
“La trovo molto più realistica di quelle di posa di Anne Geddes dove si vedono bimbi con fiori in testa spuntare da pentole o vasi.”
Le cose sono cambiate quando Loulou ha iniziato ad interagire di più, ad avere un po’ di sense of humour. Phillip si ricorda di un momento in particolare quando stava prendendola in giro e lei ha iniziato a fare lo stesso. Ecco che allora è scattata la scintilla che ancora non si era accesa tra lui e la sua piccola!
“Ho capito che avevamo un linguaggio in comune e mi sono emozionato!”
Da quel momento la paternità è diventata naturale per Toledano e tutto si è riflesso anche nelle fotografie scattate; all’inizio era come vedere immagini di un alieno e poi piano, piano le gli scatti sono diventati più caldi, sentiti.
Oggi Loulou ha quasi quattro anni e Phillip si è trasformato in un papa nuovo, orgoglioso, che ama passare ore a disegnare con la figlia.
“Adesso sono anch’io un classico papà che pensa che sua figlia sia speciale!”
Dopo aver pubblicato il libro, Toledano ha ricevuto molte lettere di uomini e donne che hanno avuto le sue stesse sensazioni dopo la nascita del primo figlio.
“Credo che quasi tutti i padri abbiano queste sensazioni ma non se la sentano di parlarne sinceramente alle loro compagne o alle persone perché non sarebbero accettati e questo è molto triste.”
“Penso che con il mio libro ho potuto aiutare molta gente ad esprimersi in modo sincero e ad affrontare le proprie emozioni e conflitti che solo se esternati si risolvono serenamente. Forse senza volerlo ho fatto qualcosa di utile ed è bello perché quello che fa un artista, normalmente non è molto utile.”
Loulou pensa che il libro del papà sia divertente e anche il piatto con la sua foto che la ritrae piangente e disperata, forse un giorno saprà delle emozioni contrastanti del papà ma lui è sicuro che saprà capirlo perché il ricordo reale che avrà di lui sarà quello di un papà amorevole e affettuoso.
Fonte: Dailymail