Nella giornata di ieri, venerdì 7 marzo, il quotidiano campano “Il Mattino” rendeva nota la vicenda della signora Morelli, una consumatrice come tante che da anni porta avanti una battaglia legale contro la Mulino Bianco, Barilla.
Ecco i fatti riportati sul portale del suddetto giornale.
Nel maggio del 2009, la donna, nell’aprire un pacco di biscotti Pan di Stelle della Mulino Bianco, da lei definito come assolutamente integro, ha notato una “strana presenza”:
“Ho aperto un pacco di pan di Stelle e dentro ci ho trovato una lucertola morta […] Il mio spavento è stato enorme nel vedere uscire quell’animale dal pacco dei biscotti. Mi hanno dovuto portare di corsa in ospedale perché mi sono sentita davvero male”.
Immediata è scattata la denuncia: la donna, una volta dimessa dall’ospedale, si è recata presso la stazione dei carabinieri di Borgoloreto ove ha esposto il fatto, allegando alla denuncia stessa le foto dei biscotti con lucertola annessa.
Cliccare qui per leggere la denuncia, formato pdf.
“Poi ci siamo poi subito rivolte a un legale – ha aggiunto la figlia della signora – ma solo per una questione di principio. Se la lucertola fosse capitata a un bambino, che sarebbe successo?”.
Inevitabile la richiesta di risarcimento all’azienda produttrice, la Barilla, che, al ricevimento della lettera speditagli dall’avvocato della signora Morelli in data 16 luglio 2009, ha così risposto:
“Quanto Lei ci riferisce ci pare inverosimile, stante la grande attenzione che la ns. Azienda da sempre riserva all’alta qualità dei prodotti a proprio marchio, fabbricati attraverso processi produttivi di elevata tecnologia e con rigorosissimi sistemi di controllo sia nei processi di produzione, che nelle fasi di confezionamento e di distribuzione.
Per testimoniare ed illustrare quanto sopra, sin d’ora invitiamo, naturalmente a ns. spese, la signora Morelli Sua Assistita, a visitare uno dei ns. stabilimenti”.
Per leggere la lettera completa cliccare qui.
Nonostante siano trascorsi quasi 4 anni, la battaglia legate non si è ancora conclusa. Stanca ma determinata, la consumatrice delusa ha così deciso di rendere nota la sua vicenda attraverso la stampa:
“È dal 2009, l’anno al quale risale la mia denuncia ai carabinieri, che porto avanti questa battaglia – ha dichiarato la signora Morelli a Il Mattino– Non è per finalità di lucro ma solo affinché sia garantita la sicurezza alimentare, tanto al Nord che al Sud. Mi sono sentita discriminata in quanto napoletana perché l’azienda ha dubitato della veridicità dei fatti, declinando ogni responsabilità. L’unica offerta di conciliazione è stata un pacco di biscotti”.