Capelli del colore dell’argento dai bianchi riflessi, occhi circondati dalle rughe che mettono in risalto il trascorrere del tempo e l’avanzare della vita. Sguardi che indagano, scrutano e sembrano sentenziare un giudizio verso l’oggetto motivo della discussione.
Questa è la descrizione di una delle opere dell’australiano Ron Mueck, scultore iperrealista autore di opere gigantesche che riprendono comuni scene di vita “viva” ma resa immortale.
Le sculture iperrealiste di Ron Mueck.
A prima vista, le sculture di Ron Mueck sembrano delle persone in carne ed ossa, osservando le immagini qui di seguito proposte – tra cui le due donne anziane qui sopra descritte, la mamma con il bambino che fa la spesa, i due ragazzi, l’uomo anziano, ecc. – l’occhio potrà essere facilmente tratto in inganno dai meticolosi e ricchi dettagli con cui l’artista realizza le sue opere.
Classe 1958, Ron Mueck è nato a Melbourne, in Australia, ma si è trasferito a Londra nei primi anni del nuovo millennio per motivi di lavoro.
Cresciuto artisticamente come modellista e burattinaio, la sua carriera ha avuto inizio come realizzatore di personaggi televisivi e cinematografici, tra cui i personaggi fantastici del film “Labyrinth – Dove tutto è possibile”, pellicola del 1986 interpretata da David Bowie e Jennifer Connelly, per la quale Mueck divenne anche doppiatore prestando la voce a Bubo, un gigante buono.
Il suo operato come scultore ha inizio nel 1996, i suoi modelli sono inizialmente scolpiti con la creta e “ricalcati” con il gesso così da formare uno stampo che, successivamente, servirà a modellare l’argilla mescolata al silicone, alla resina e alle fibre di vetro.
Il risultato finale, come detto in precedenza, sono sculture iperrealistiche curate nei minimi particolari, opere naturali e allo stesso tempo scioccanti, come il bambino appena nato gigante a cui non è stato ancora staccato il cordone ombelicale e che presenta sulla pelle alcune macchie di sangue del parto.
Restio a rilasciare interviste, Ron Mueck preferisce che siano le sue opere a parlare per lui e raccontarsi attraverso la loro reale e scioccante bellezza.
Pensierosi ed assorti nei loro pensieri, alcune opere mostra una velata sofferenza, una quotidianità quasi disperata.
Tra i vari materiali utilizzati dall’artista vi sono il crine di cavallo, utilizzato soprattutto per la realizzazione dei capelli, e vari tipi di stoffa tra cui il cotone.
Cosa ne pensate di queste opere?
Articolo aggiornato al 31 Maggio 2021