Si terrà sabato 15 febbraio, in 158 paesi del mondo, la XII Giornata internazionale contro il cancro infantile.
Scopo di questo evento, voluto da ICCCPO (International Childhood Cancer Parent Organisations) è fare conoscere in ogni paese le problematiche legate al bambino e all’adolescente colpito da tumore, sostenere la ricerca e raccogliere fondi per supportare il lavoro delle tante Associazioni di Genitori che lottano contro questa drammatica realtà.
In Italia, FIAGOP (Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica) aderisce alla giornata promuovendo una campagna di sensibilizzazione rispetto al tema del tumore negli adolescenti e alle necessità di miglioramento della cura e con una serie di iniziative, in collaborazione con AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica) e coinvolgendo le associazioni genitori federate.
Mercoledì 12 febbraio, i bambini malati di tumore e leucemie insieme con le loro famiglie si recheranno in “Udienza da Papa Francesco”.
Giovedì 13, alle 11.00, si potrà assistere al contemporaneo “Lancio di palloncini” (come simbolo di innalzamento della speranza) nelle città di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Parma, Pescara, Pisa, Roma, Sant’Agata di Militello (ME), S. Giovanni Rotondo (FG) e Udine.
Venerdì 14, presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, si terrà il convegno “Adolescenti e giovani adulti ammalati di tumore: guarire di più, guarire meglio”.
Ogni anno nel mondo si ammalano di cancro circa 250.000 bambini e tra coloro che possono beneficiare di terapie appropriate, più del 70% sopravvive, ma si stima che soltanto il 20% dei bambini colpiti dal cancro nei paesi in via di sviluppo abbia accesso a queste terapie e l’80% di loro non avrà né una diagnosi corretta né una possibilità di cura.
Più di 100.000 bambini ogni anno nel mondo potrebbero essere salvati dalla morte se anche a loro fosse offerta una possibilità di diagnosi e di accesso alle cure uguale a quella dei loro coetanei europei.
In Italia, ogni anno, si ammalano di tumore circa 800 adolescenti (nell’età compresa tra i 15 ed i 19 anni). Per essi si pone un problema di accesso alle cure di eccellenza e di arruolamento nei protocolli clinici. Questi pazienti, infatti, corrono spesso il rischio di trovarsi in una “terra di nessuno” tra il mondo dell’oncologia pediatrica – dove in genere esistono limiti di età che impediscono l’accesso ai centri per pazienti maggiori di 18, 16 o anche 14 anni – e il mondo dell’oncologia medica dell’adulto – dove non è diffusa in genere una specifica esperienza per curare patologie rare e particolari come quelle che insorgono in questa fascia di età. Succede cioè che questi pazienti non sono curati né dall’oncologo pediatra né da un oncologo dell’adulto comunque esperto e competente.
Per maggiori informazioni: FIAGOP