“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei” o “siamo quello che mangiamo” o anche “mens sana in corpore sano”, tutti vecchi e risaputi adagi egualmente capaci di riportare l’attenzione delle persone su un concetto basilare:
il cibo è importante perché la sua qualità e la sua quantità determinano il benessere umano.
L’industria alimentare è finalizzata e dedita alla produzione dei cibi per il consumo di massa. Essa risponde all’esigenza di portare nelle case di tutti molto cibo anche di pronta e semplice consumazione.
Con la nascita e la proliferazione dei cibi industriali negli anni la natura di diversi alimenti è stata “stravolta”, sono cambiate le abitudini alimentari e la commercializzazione di cibi industriali ha anche influito sul rapporto tra consumo di cibo e salute umana.
Il consumatore attento e ragionevole oggi sa che sugli scaffali dei supermercati i cibi non sono tutti uguali: moltissimi sono gli alimenti buoni e salutari, altri sono quelli, invece, da evitare perché potenzialmente nocivi per la salute umana.
Il rapporto tra cancro, diabete, malattie cardiache, morte prematura e cibo è una realtà che la scienza moderna non smentisce più.
Per vivere bene è in dispensabile mantenere il proprio corpo in perfette condizioni di salute. Ed è innegabile che la salute sia strettamente connessa alla buona alimentazione.
Ecco la top5 delle abitudini alimentari anti cancro, anti diabete e anti malattie cardiocircolatorie:
1 In primis è buona norma mangiare poco ma bene evitando cioè porzioni abbondanti e alimenti “ad alto contenuto calorico” o con un’alta concentrazione di grassi.
Il cibo è il carburante del corpo, la sua “immissione” all’interno dell’organismo deve servire finalisticamente a rispondere alla umana richiesta di energia. Ciò posto, è bene sottolineare che più pulita è l’energia alimentare introdotta nel copro umano più agevole sarà lo sfruttamento che la macchina-corpo potrà farne.
2 Vanno tendenzialmente allontanati dalle abitudini alimentari i colorati artificiali.
Se una sostanza alimentare è colorata artificialmente è preferibile evitarla. E chi la mette in tavola deve riflettere forse in primo luogo sulla sua inutilità pratica oltre che nutrizionale:
spesso i coloranti artificiali ammantano cibi comuni (abbracciano cioccolata, biscotti o dolciumi) che sarebbero buoni anche se non fossero tanto sgargianti.
Per evitare i coloranti artificiali basta leggere le etichette o pretendere per i prodotti sfusi (come i cioccolatini venduti a peso nelle cioccolaterie) l’indicazione di provenienza con la debita certificazione degli ingredienti (che, infine, si traduce in certificazione di qualità).
3 E’ consigliabile non consumare cibi prodotti con grasso vegetale
Natural News in una attuale recensione sui cibi a rischio cancro ricorda che il grasso vegetale è stato recentemente dichiarato non sicuro per il consumo umano dalla FDA (organismo americano deputato al controllo della sicurezza alimentare) .
Grazie ad una accresciuta consapevolezza alimentare sono ormai molte le persone che tendenzialmente evitano il consumo di grassi idrogenati.
Questo particolare tipo di acidi grassi favorisce un rischioso aumento del colesterolo cattivo a discapito di quello buono e di conseguenza amplifica i rischi di disturbi cardiocircolatori.
Leggere l’etichetta è la prima regola che un buon consumatore deve imporre a se stesso se desidera mangiare bene. Spesso in etichetta viene specificato l’utilizzo di grassi vegetali NON idrogenati e tale caratteristica viene evidenziata al consumatore come un chiaro indicatore della genuinità del prodotto.
4 Particolare attenzione va prestata alle carni trasformate.
Molte carni inscatolate o confezionate con l’intento di durare a lungo nel tempo subiscono delle “manipolazioni” finalizzate esattamente a garantirne una più stabile e lunga durata.
Particolare attenzione va prestata ai nitrito di sodio, sostanze chimiche che tendenzialmente uccidono i batteri, il loro uso quindi serve ad evitare che le carni trasformate subiscano processi di deterioramento. Ma i nitriti di sodio non sono sostanze naturalmente contenute nelle carni, né sono sostanze naturalmente adatte al consumo umano.
Natural News mette i consumatori in allarme avvisando che: il “nitrito di sodio aumenta il rischio di leucemia , cancro del pancreas , cancro al colon , tumori cerebrali”.
Ecco cosa specifica la legge europea in merito all’uso del nitrito di sodio nell’industria alimentare:
il nitrito di sodio ha una indicazione specifica, una “targa” che è riconoscibile sull’etichetta alimentare: E250.
Il nitrito di sodio e nitrato di potassio sono additivi che, a norma di legge, possono essere impiegati (anche nell’ambito della distribuzione di prodotti biologici) solo ed esclusivamente per prodotti a base di carne trasformata (ad es. nei salami). Tuttavia, l’uso è autorizzato soltanto qualora sia stato dimostrato, in modo soddisfacente per l’autorità competente, che non esiste alcun metodo tecnologico alternativo in grado di offrire le stesse garanzie e/o di preservare le peculiari caratteristiche del prodotto.
Da ciò si deduce che i tempi ed i modi di utilizzo di tali additivi siano più che controllati, in altre parole la legge europea tutela e vigila sulla salute umana.
Ciò non toglie che il miglior consumo della carne sia sempre quello del prodotto fresco.
5 L’attenzione del consumatore deve fissarsi anche sullo zucchero raffinato.
Lo zucchero raffinato è considerato come uno dei maggiori responsabili delle cosiddette malattie dell’opulenza: diabete, obesità, alterazioni metaboliche, ipertensione, sofferenze del fegato, malattie cardiocircolatorie.
Il consumo di zucchero bianco risulta essere notevolmente superiore rispetto a quelle che sarebbero le effettive esigenze umane di zucchero.
In modo particolare dalle statistiche di consumo del prodotto alimentare emerge che l’utilizzo dello zucchero bianco sarebbe triplicato nel corso degli ultimi 50 anni. Tale dato dovrebbe far riflettere sulla evidente necessità di ridimensionarne il consumo.
Lo zucchero bianco si dice raffinato perché, pur derivando dalla barbabietola o dalla canna da zucchero, per assumere il candore che noi tutti conosciamo, subisce procedimenti cosiddetti di raffinazione.
Non tutti sanno che esistono dei validi sostituti dello zucchero raffinato, tra gli altri ricordiamo per esempio lo sciroppo di riso, il succo concentrato di mela o uva, lo sciroppo d’acero o d’agave.
6 Infine è d’obbligo sollecitare tutti a fare un uso quanto più ridotto è possibile di alcool.