Ieri, mercoledì 22 gennaio, si è svolto l’incontro tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa San Paolo Apostolo di Caivano (NA), e 13 mamme rappresentanti l’associazione “Noi genitori di tutti”.
Lo scopo dell’incontro era quello di render noto, qualora ce ne fosse ancora bisogno, lo sconcerto, la rabbia ma soprattutto il dolore della gente che vive in quella zona della Campania ferita dall’avidità dell’uomo: il popolo della Terra dei Fuochi.
Per saperne di più leggi I bambini vittime della Terra dei Fuochi “urlano giustizia”.
Tra la piccola delegazione di mamme vi erano le 11 che sono state “immortalate” assieme ai loro piccoli ormai divenuti angeli, foto divenute poi “cartoline della terra dei veleni”.
Un iniziativa, quest’ultima, partita nel settembre 2013 e che ancora oggi prosegue grazie all’impegno di Don Patriciello, alle mamme che continuano a dar voce ai loro bambini, e all’associazione “Vittime Terre dei Veleni Onlus“, nata con l’intento di trasformare “il dolore in attivismo per la risoluzione del dramma”.
In quel periodo migliaia di cartoline furono spedite al Capo dello Stato e al sommo Pontefice che, come cronaca racconta, non sono rimasti indifferenti a tale grido di giustizia.
“Si è commosso, con le lacrime agli occhi e la voce rotta dall’emozione, si è dovuto interrompere e fermare per qualche minuto”.
È parte della dichiarazione rilasciata dal parroco di Caivano dopo l’incontro con Napolitano, parole riportate dal sito rainews.it.
“Penso che anche il presidente abbia la stessa paura – dichiara Don Patriciello riferendosi alle infiltrazioni mafiose nelle operazioni di bonifica della terra dei Fuochi – Almeno quando abbiamo parlato di questa cosa, abbiamo visto che anche lui era preoccupato. Ha fatto anche una battuta: <Dove ci sono i soldi…>”.
Meno “formale” e più immediata fu invece la reazione di papa Francesco che, dopo aver ricevuto le sopra citate cartoline, di cui alcune spedite da Suor Teresa, religiosa dell’Istituto Figlie di Sant’Anna a Casal di Principe (CE), decise di contattare la stessa telefonicamente.
Era il 18 novembre 2013 quando il telefono di Suor Teresa squillò.
La religiosa si trovata in classe assieme ai suoi alunni e, come reso noto da Don Patriciello, resosi ancora una volta portavoce ai microfoni di Skytg24, in un primo momento dubitò della veridicità del suo interlocutore.
Appreso che non si trattava di uno scherzo, la suora ha salutato il Santo Padre che si è mostrato preoccupato per la salute dei tanti bambini che vivono in quelle terre.
La religiosa non ha “svelato” altri particolari e, come detto in precedenza, ha affidato il compito di divulgare solo parte del racconto a Don Maurizio Patriciello che, in quell’occasione, ha rivolto un personale invito a papa Francesco: visitare i territori martoriati e portare la propria compassione alla gente che vi abita.
“Se non può venire – dichiara il parroco– spero che parli di queste terre da San Pietro. Io ho il telefonino sempre acceso, anche di notte, nella speranza di essere contattato dalla Santa Sede per spiegare personalmente al Santo Padre cosa succede qui, nella ormai famigerata terra dei fuochi. Troppi i morti, purtroppo anche tra i bambini, ed è per questo che qualche tempo fa ho preparato 150mila cartoline con le foto dei più piccini, morti di cancro e leucemia, e non ne ho neanche più una in parrocchia: i cittadini, le scuole, le parrocchie, le hanno ritirate tutte”.