Qualche tempo fa la Apple aveva messo in vendita su Itunes Store e Google Play un’app dal titolo “Plastic Surgery & Plastic Doctor & Plastic Hospital Office for Barbie”.
L’app recitava:“Questa sfortunata ragazza ha talmente grasso superfluo che nessuna dieta può aiutarla. Nella nostra clinica lei può sottoporsi a liposuzione che la renderà magra e bella. Dovremo praticarle piccoli taglietti nelle aree problematiche e asportare il grasso in eccesso. La opererà, dottore?”
L’app invitava dunque gli users a eseguire chirurgia “virtuale” in 6 punti critici del corpo di Barbie, e sempre virtualmente, a pompare via il grasso in eccesso.
Barbie veniva poi bendata e dopo 5 app-giorni, concluso l’intervento, avrebbe mostrando tutta la sua bellezza post-operatoria, confrontando le foto del prima e del dopo intervento
L’app era utilizzabile da bambini dai 9 anni in su.
Scrivo “era” perché qualche giorno fa l’app è stata ritirata.
Ma come mai, verrà da chiedersi?
Perché un app indicata per bambini di 9 anni nella quale si deve tagliare il corpo di una ragazza in carne e aspirarle tutto quel grasso schifoso per farla diventare una velina avrebbe mai dovuto essere ritirata dal commercio? (ndr)
Se lo saranno chiesto in tanti…..
In che direzione stiamo andando?
Ma davvero esiste qualcuno che vuole far soldi istruendo i nostri figli che una ragazza per essere accettata deve necessariamente essere magra e bella?
Ma perché non creano un ‘ app per eseguire trapianti di cervello a chi ne ha bisogno?
Scusate, sfogo di madre, che pensa che dopotutto l’abito non dovrebbe fare il monaco.
Che pensa che ai propri figli faccia male troppa televisione, che i giochi che vendono oggi per queste consolle siano troppo violenti (dicono parolacce, sono pieni di armi e sangue e soprattutto vengono venduti a minorenni anche sono indicati per +18) e che app come questa non dovrebbero neanche essere pensate. Sarò vecchia…..
Tornando alla nostra povera Barbie paffuta, una tempesta si è scatenata e il popolo di twitter per primo ha talmente mostrato il proprio sdegno che l’azienda produttrice di questa app si è vista costretta a ritirarla.
Pronta la reazione anche della Mattel, che, attraverso un portavoce, ha voluto chiarire la sua posizione rilasciando la seguente dichiarazione al The Evening Standard:
“Questa app non ha niente a che vedere col brand della nostra azienda. Stiamo esaminando l’uso che è stato fatto del nome Barbie per prendere eventuali provvedimenti”.
Ecco appunto, lasciamo in pace Barbie, che almeno, al contrario di tanti giochi di ora, non era violenta, non diceva parolacce, e aveva una casa bellissima!