Quando si ha un bambino piccolo in casa tutti, soprattutto le nonne, di fronte ad un pannolino maleodorante, subito zittiscono gli avventori santificando la cacca del piccolo.
Certo, cambiare un pannolino ad un neonato è più semplice, se non altro per il peso, che gestire deiezioni adulte, e soprattutto dovrebbe essere buona abitudine delle mamme controllare le feci del neonato.
Perché la salute del bambino passa anche dai suoi escrementi.
Il professor Arrigo Barabino, primario di gastroenterologia pediatrica presso Ospedale Gaslini di Genova, afferma: “Le feci possono avere caratteristiche molto differenti a seconda del tipo di alimentazione del bambino, che condiziona la composizione della flora batterica intestinale”.
Come devono essere allora le feci di un neonato sano?
In genere i bambini che vengono allattati al seno fanno feci gialle, con grumi più chiari, e di consistenza molto morbida. Diverso invece il caso di bambini allattati artificialmente, le cui feci assumono una colorazione più scura, che scurisce maggiormente quando comincia lo svezzamento coi cibi solidi.
In caso di cambiamento del colore o di consistenza non bisogna allarmarsi, ma è bene sapere alcune cose.
In primo luogo bisognerebbe accertarsi che il bambino non abbia assunto cibi verdi nell’arco dei precedenti pasti: la cacca verde potrebbe essere causata da questi cibi, come ad esempio gli spinaci.
Se invece non è questo il caso e la colorazione è associata a diarrea, potrebbe essere un segnale di una gastroenterite, che ha come conseguenza un rapido passaggio di bile nell’intestino e nelle feci.
Feci nere.
In caso di feci molto scure la causa potrebbe essere un integrazione a base di ferro o dei pasti con particolari verdure.
Se così non fosse, anche qui si suggerisce di consultare il medico, che questa colorazione potrebbe essere causata dalla presenza di sangue digerito, segnale di una patologia denominata melena.
Può succedere soprattutto nei primi giorni di vita del neonato: feci di colore biancastro possono evidenziare un problema biliare. In genere è accompagnato da ittero, il bambino potrebbe avere la pelle giallastra. In questo caso è bene consultare un pediatra quanto prima.
Muco nelle feci.
Anche questo è un fenomeno comune.
Il muco è prodotto fisiologicamente dal colon durante lo svolgimento delle sue funzioni, dopo le quali viene riassorbito dall’organismo.
In alcuni casi invece questo non avviene, ma se il fenomeno rientra non è assolutamente una spia allarmante.
Feci con residui di cibo.
Residui di cibo nelle feci sono un evento frequente nei bambini intorno all’anno di età.
E’ un fenomeno chiamato “diarrea del pisello e della carota” o diarrea cronica aspecifica, nel pannolino o nel vasino si rivelano dei pezzetti di cibo come appunto piselli o carote.
Questo fenomeno è dovuto ad un transito accelerato delle feci nel colon, transito che non consente ai batteri presenti nel nostro organismo di “smontare” il cibo, consentendo l’espulsione di pezzetti interi nelle feci.
In questo caso non occorre far niente, se non aspettare che il fenomeno rientri fisiologicamente.
Sangue nelle feci.
Se nelle feci si avvisano delle striature di sangue le cause possono essere differenti.
Intanto bisogna accertarsi che striature rosse non siano anche qui conseguenza di un pasto di alimenti rossi come ad esempio barbabietole, fragole, lamponi o sciroppi colorati.
Se si esclude l’alimentazione, può capitare che si formino delle ragadi o delle piccole ferite a causa di espulsione di feci particolarmente dure, e queste vengono notate immediatamente dal pediatra ma anche ad un controllo, al cambio del pannolino.
Se la causa sono feci dure, è sufficiente ammorbidirle con una dieta appropriata e applicare una pomata cicatrizzante a base di fitostimoline o di ossido di zinco attorno all’ano.
Se invece non si tratta di ferite, potrebbe essere una spia di una colite allergica causata dalle proteine del latte. Anche qui è opportuno indagare e, se è il caso, modificare l’alimentazione del lattante.
Se ancora non fosse chiara la causa di queste striature di sangue potrebbe rendersi necessaria una rettoscopia per approfondire e eliminare il motivo del sanguinamento.