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Allergia al nichel: come gestire l’intolleranza, i consigli del nutrizionista

di Dott. Antonio Cretella

24 Gennaio 2011

A volte dietro a dermatiti frequenti, pruriti ingiustificati, infiammazioni della bocca e mal di pancia non riconducibili ad altre patologie o disturbi gastrointestinali, si nasconde l’allergia al nichel.

In effetti negli ultimi anni si riscontra un notevole aumento di casi e sembra che, al di là dell’allergia da contatto che è la situazione più nota, i cibi abbiano una loro importanza nel determinare l’insorgere di questo problema.

L’intolleranza e l’allergia al nichel sono condizioni particolarmente spiacevoli perché, questo metallo è presente un po’ dovunque, anche nell’acqua del rubinetto e in moltissimi prodotti alimentari confezionati.


Quando il nichel entra a contatto con la pelle, questa incomincia dapprima ad apparire arrossata e pruriginosa, ricoprirsi di vescicole che possono rompersi formando croste; successivamente, se il contatto con il nichel persiste nel tempo, la pelle si ispessisce e si squama. Il metallo viene infatti riconosciuto come un qualche cosa di estraneo, al pari di un microrganismo patogeno, e come tale viene attaccato tramite una reazione infiammatoria caratterizzata dal forte rilascio di istamina. Un fattore predisponente è senza dubbio la sudorazione, che amplifica ed accelera la risposta allergica dell’individuo.

Il nichel si trova nei componenti metallici dell’abbigliamento (cerniere, fibbie, bottoni),gioielli, orologi, chiavi, forbici, aghi, astine degli occhiali. Per quanto riguarda i gioielli, quelli in oro bianco , argento, platino contengono nichel in quantità maggiore dell’oro giallo a caratura elevata.

Il nichel si trova anche negli alimenti che assumiamo ogni giorno. Nelle persone con grado di allergia più severo, anche la normale dieta può scatenare una reazione allergica indesiderata. Questo problema assume un carattere ancora più accentuato, soprattutto durante la gravidanza e l’allattamento, quando proprio la dieta svolge un ruolo chiave in questo periodo della vita delle future mamme.

Ecco perché è importante avere la conferma di intolleranza, attraverso un test cutaneo chiamato patch test. Consiste nel mettere sulla pelle del dorso, un cerotto contenente la sostanza sospettata di causare l’allergia in questo caso nichel solfato; se dopo la rimozione del cerotto la cute apparirà arrossata e saranno presenti delle vesciche pruriginose, il sospetto di intolleranza è confermato.

Successivamente diventa fondamentale riconoscere anche il proprio livello di intolleranza iniziando, sempre sotto controllo medico, soprattutto se si è in gravidanza una dieta ad esclusione e rotazione. Questo perché non è cosi semplice indicare il contenuto in nichel degli alimenti, poiché tale parametro è fortemente influenzato dal terreno in cui sono stati coltivati i vegetali ad esempio, dagli antiparassitari utilizzati e dalle attrezzature e sostanze impiegate durante i vari processi di produzione. Durante la gravidanza bisogna stare attente a non ridurre eccessivamente il fabbisogno proteico, visto che i legumi, a causa del loro elevato contenuto in nichel vanno allontanati, almeno per un primo periodo di disintossicazione. Allora cercate di recuperare, sfruttate l’apporto proteico animale, stando attente ad alternare carne rossa con carni bianche, oltre che con pesce almeno due volte a settimana e formaggi tollerati.

Tra gli alimenti normalmente esclusi rientrano:

  • cioccolato,
  • cacao,
  • frutta secca,
  • legumi,
  • tè,
  • spinaci,
  • funghi,
  • pomodori,
  • asparagi,
  • margarine vegetali,
  • aringhe,
  • ostriche,
  • tutti i cibi in scatola.

Gli alimenti che si possono consumare solitamente con maggiore serenità sono:

  • patate,
  • tutti i tipi di carne,
  • pesce,
  • latte,
  • frutta fresca sbucciata,
  • latticini e derivati come yogurt, formaggi stagionati.

Gli alimenti invece preferibilmente da far ruotare in piccole quantità sono:

  • uova,
  • olio di oliva,
  • cavolfiore,
  • cetrioli,
  • cavolo,
  • caffè,
  • riso,
  • farina 00.

Particolare attenzione bisognerebbe seguire anche nella preparazione dei cibi, che devono essere cotti in pentole smaltate in teflon o alluminio, preferire utensili in plastica o velcro e ancora utilizzare acqua in bottiglia anche per cucinare.



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