I bambini e le piccole malattie: una “inimicizia” che nei primi anni di scuola interessa qualunque piccino.
La scolarizzazione aumenta l’esposizione dei piccoli alle malattie semplicemente perché determina il rapporto stretto e promiscuo tra più bambini e quindi facilita le occasioni di contagio – quale bimbo non condivide un bicchiere o un tovagliolino di carta, quale piccino non accosta alla bocca un giochino che poi passa in più mani diverse, chi tra i bimbi non si strofina il nasino, le labbra e gli occhi con la manina per poi accarezzare un compagno?
Ecco dunque facilmente risolto il “mistero” delle ondate di morbillo, varicella o influenza che riescono a mettere a letto intere classi, a volte maestre comprese!
Le epidemie sono tanto più intense e diffuse quanto più forte è il potenziale contagioso della malattia, in pratica i bimbi si “mischiano” tra loro con maggiore rapidità se la patologia ha per sua natura una capacità infettiva alta.
In questi giorni è esplosa in Italia una vera e propria “epidemia” di varicella: al momento si stimano 180mila casi di bambini malati. Ed il picco deve ancora arrivare, il virus si propagherà nei mesi ed in maggio troverà la sua massima espressione.
Quindi mamme prepariamoci, i nostri bimbi potrebbero condurre in casa un ospite indesiderato: la varicella!
La varicella è una malattia virale, contagiosa e così detta esantematica.
Sono virali tutte le malattie causate da un virus – nel caso specifico della varicella il virus appartiene alla famiglia degli Herpes.
Sono esantematiche, invece, quelle patologie che si manifestano tramite un esantema ovvero una eruzione cutanea sulla pelle (in pratica pustole, vescicole o bolle sul corpo e\o sul volto rappresentano la manifestazione della malattia).
Circa un anno fa il mio primogenito si svegliò con qualche piccola macchia rossa sul viso, a prima vista parevano punture d’insetto. Scoprendogli il corpo per cambiarlo trovai più ponfi rossi (nel suo caso molti erano localizzati intorno alle caviglie e sui piedini), nel giro di poche ore si erano trasformati in bollicine contenenti liquido.
La prima informazione che il pediatra raccolse, immediatamente al telefono, fu proprio relativa all’aspetto delle bolle. Infatti i puntini rossi da varicella hanno una conformazione precisa:
I primi ponfi si manifestano come macchioline rosse leggermente in rilievo – somigliano molto a punture d’insetto e danno da subito prurito.
In poche ore si trasformano in bollicine piene di liquido trasparente, le caratteristiche vescicole. Il colore del liquido tende con il progredire della malattia a divenire torbido.
Le bollicine sono molto fragili, infatti tendono a rompersi e si trasformano in croste.
Dove compariranno le bolle e quante saranno?
Non è possibile prevedere dove si collocheranno le vescicole, né quanto estesa sarà l’eruzione cutanea.
L’esantema può interessare tutto il corpo, dunque, le bolle potranno essere ovunque e potranno essere poche, molte o moltissime.
Le bollicine non si manifestano in un’unica eruzione, esse non “esplodono”, cioè, tutte nello stesso momento; l’esantema si estende nell’arco di 2-8 giorni nel corso dei quali più bolle compaiono in gettate successive. Ciò di fatto comporta la compresenza sul corpo di puntini rossi, bollicine acquose (con liquido chiaro alcune e torbido altre) e croste. Tutti i puntini diventeranno vescicole, le vescicole croste e le crosticine cadranno spontaneamente decorsi 5\10 giorni.
È bene evitare che le croste formate sulle lesioni vengano staccate dai bambini, ed in generale è positivo evitare che i bimbi si grattino provocando o aggravando le lesioni stesse. Ciò è tanto più importante se si tiene conto del fatto che potrebbero infettare la zona con le manine sporche e aumentare le possibilità che restino piccoli segni sulla pelle.
Circa i segni sulla pelle, va detto che normalmente le crosticine della varicella lasciano esigue cicatrici; ciò che meno si conosce e che pure è vero ed importante è che tali segni non sono necessariamente permanenti, infatti, le cicatrici normalmente conseguenti al decorso di alcune vescicole, tendono a riassorbirsi ed a scomparire in 6\12 mesi.
Come gestire il prurito?
L’istinto a grattare la parte interessata dall’esantema è normale, le bolle portano prurito – tal volta anche forte e assai fastidioso.
Intanto la prima regola d’igiene è lavare spesso le mani ai bimbi e tagliare bene le unghie provvedendo a mantenerle massimamente pulite (eliminate con cura i residui che spesso si accumulano sotto l‘unghia).
Una buona igiene complessiva aiuta a gestire il prurito, quindi lavate il piccolo. Mia madre, quando si ammalarono i miei bambini, sosteneva che durante il corso della varicella non si potesse fare il bagnetto. È una falsa credenza, forse retaggio di qualche antica e sbagliata gestione della malattia. È certamente buona norma mantenere la pelle dei piccoli pulita. Diversamente è un buon consiglio preferire la doccia al classico bagnetto, ciò perché la doccia evita che le croste vengano messe in “ammollo”, non complicando né alterando il loro normale decorso.
Cambiate spesso la biancheria al piccolo, preferendo il cotone per gli indumenti intimi – quelli che vanno a diretto contatto con la pelle.
Se il prurito è molto intenso rivolgetevi al dottore; spesso si usa somministrare al bambino – sempre dietro indicazione del pediatra – un antistaminico orale.
Le nonne consigliano i guantini in cotone o lana per evitare che i bimbi si graffino o feriscano, è un consiglio buono in teoria ma assai difficile da mettere in pratica perchè è raro che un piccolo, per di più alterato ed innervosito dalla malattia, possa mantenere i guantini alle mani.
Attenzione alle bolle in bocca, sui genitali e negli occhi. Le lesioni appena descritte sono possibili ma particolarmente delicate e fastidiose.
Per le lesioni in bocca ed in gola – dette anche ulcere della bocca o della gola –
– Somministrate al bambino liquidi freddi ed alimenti morbidi (yogurt, ricotta e formaggi freschi, gelato);
– Non offrite al bimbo cibi salati o piccanti;
– Ricorrete se è il caso ad impacchi localizzati: il rimedio casalingo e naturale è rappresentato dagli sciacqui di bicarbonato. Ma se le lesioni sono estese o non ben tollerate dal bambino è opportuno chiedere al medico un parere – dietro prescrizione pediatrica sarà possibile ricorrere ad antisettici locali.
Per le lesioni sui genitali – dette anche ulcere ai genitali –
Prestate attenzione al momento della pipì, se il piccolo manifesta un doloroso fastidio quando urina è opportuno chiedere una consultazione pediatrica. In certi casi il dottore può ritenere opportuno il ricorso ad una pomata per solcale, allo scopo di decongestionare la zona e eliminare il dolore.
Per le lesioni nell’occhio – dette anche ulcere agli occhi –
Le lesioni provocate dalla varicella all’interno degli occhi sono assai delicate e particolarmente dolorose. Non trascuratele e se compaiono non esitate a sottoporle alla attenzione del medico.
La varicella porta la febbre?
Non necessariamente la varicella porta manifestazioni febbrili. Spesso l’esantema si accompagna ad un modesto innalzamento della temperatura. Quando rilevate una temperatura superiore ai 38,5° somministrate del paracetamolo.
La malattia è infettiva, si propaga velocemente e frequentemente tra i bambini. È, però, rara sotto i 6mesi di vita, in realtà in quella fascia d’età i neonati tendono a non contrarre il virus perché sono ancora protetti dagli anticorpi forniti dalla madre nel corso della gravidanza. Tuttavia evitate con ragionevole attenzione che i soggetti affetti dalla varicella vengano in contatto con neonati e donne gravide.
Il malato è “infettivo”, è cioè capace di trasmettere l’infezione, da 1 a 5 giorni dopo la comparsa delle prime bolle e in genere sino a quando tutte le vescicole non si sono tramutate in crosticine.
Il virus ha una fase di incubazione di 2 settimane. Che vuol dire? In pratica una volta che il bimbo è venuto a contatto con la malattia ed il virus ha penetrato il suo corpo, per ben 15 giorni il virus stesso sarà impegnato a moltiplicarsi e proliferare nell’organismo, in questa fase il bimbo starà bene e non manifesterà disturbi, sebbene la malattia covi dentro il corpo e si prepari ad esplodere.
Attenzione:
Non somministrate mai alcuna medicina senza il parere del medico, evitate anche l’applicazione di pomate, colliri o colluttori.
Non ricorrete mai all’acido acetilsalicilico.
Non utilizzate cortisonici.
Ricorrete al medico se:
– L’estensione delle chiazze è cospicua, fate attenzione alle chiazze molto grandi, rosse, tese e dolenti;
– Il prurito è incessante e mal tollerato;
– Le vescicole presentano sangue all’interno o sembrano infette;
– Le lesioni sono presenti anche in bocca, in gola, sui genitali e negli occhi;
– Il bimbo sembra troppo affaticato, confuso, pare rigido nei movimenti (collo rigido o difficoltà a camminare) e quando non respiri bene;
– Il bambino ha episodi di vomito.
La varicella è una malattia immunizzante, in pratica una volta contratta il corpo diviene immune ovvero non risponde più ammalandosi alle aggressioni di quello stesso virus. In realtà il virus della varicella non viene mai completamente debellato dall’organismo, esso si rintana in un posto tranquillo del nostro corpo ove in genere sopisce per tutta la vita (si annida nei gangli nervosi del midollo).
Per esigenze di completezza chiariamo che il virus può risvegliarsi sotto forma di Herpes Zoster.