Una delle prime cose che un genitore impara della vita con e per un figlio è la fatica. Un genitore sviluppa nel tempo l’abitudine al lavoro faticoso e impegnativo, e per la donna la difficoltosa lotta contro la stanchezza fisica incomincia a volte sin dalla gestazione.
A fronte dell’immane fatica una madre ed un padre traggono dai figli soddisfazioni enormi e gioie infinite.
L’amore, la bellezza del figlio che nasce e cresce accanto a noi nulla tolgono però all’impegno materiale ed emotivo che resta ed è sempre gravoso e serio. Non tutti i genitori sono preparati ad affrontare le difficoltà che un bambino piccolo implica.
Non di rado le mamme, già normalmente affaticata, vivono anche tristi esperienze di baby blues a volte sottovalutate o peggio completamente incomprese.
Nel giorno di Santo Stefano sul portale Gumtree, il principale sito britannico di vendite online, è comparso il seguente annuncio «baby boy for sale 4 motnh old, price 150,000 pound» («bambino di 4 mesi in vendita, prezzo 150.000 sterline»).
L’annuncio chiaro e senza sfumature ironiche dimostrava l’intento (in sé assurdo) di mettere in vendita un bambino.
L’inserzione è stata addirittura oggetto di modifiche, infatti in una riedizione del medesimo messaggio, pubblicata nella stessa giornata di giovedì, l’autore precisava anche di alienare il bebè con tutto l’occorrente per la cura del bambino.
Ovviamente l’inserzione choc ha determinato un vero è proprio terremoto on-line, gli utenti e responsabili del sito internet hanno allertato le autorità competenti.
La polizia è prontamente risalita alla mano che aveva immesso in rete l’annuncio e ha tristemente constatato che si trattava effettivamente di una mamma.
La donna, madre single di 20 anni, vive a Bradford (Inghilterra), nella sua casa e sotto la sua tutela gli agenti di polizia hanno trovato 2 figli: proprio un bebè di soli 4 mesi e un bambino di 2 anni.
La mamma single, stanata dalle autorità, si è difesa sostenendo di aver pubblicato l’annuncio per gioco. Non avrebbe avuto alcuna intenzione di vendere davvero il bambino. L’annuncio sarebbe stato uno scherzo pessimo e stupido ma null’altro che un gioco, questa la giustificazione della madre inglese. I servizi sociali però, non ritenendo sufficienti le motivazioni della donna, hanno allontanato i figli dalla dimora materna e li hanno affidati ai servizi sociali.
Il MailOnline fa sapere che la nonna dei bambini avrebbe dato la sua disponibilità a prendersene cura, momentaneamente però i piccoli si trovano sotto la protezione dei servizi sociali che ne coordineranno le cure con i parenti. Intanto la madre è in attesa di giudizio.
Ciò che è emerso con certezza è che la donna soffre di depressione post parto, ne aveva sofferto anche dopo la prima gravidanza ma allora l’assistenza sociale la supportò.
Dopo il secondo figlio la donna avrebbe chiesto aiuto agli assistenti sociali ma senza successo, questi, infatti, non avrebbero ritenuto necessaria nessuna operazione di supporto per la giovane mamma.
Fortunatamente i bambini stanno bene, godono di buona salute e sono stati trovati in buone condizioni, quindi la madre, malgrado fosse depressa, non mancava di curare i suoi figli.
Spesso la depressione post parto, se trascurata o sottovalutata ha epiloghi assai più tragici. È bene imparare a considerare il baby blues come una possibile conseguenza del parto che nulla toglie né alla forza di una donna né alle sue capacità di madre, purché, però, la donna-mamma in depressione venga sostenuta e supportata debitamente.