“A Natale si è tutti un po’ più buoni” sembrava recitare così un vecchio adagio, eppure, a quanto pare, anche il Natale può diventare il pretesto per recriminazioni ed antichi dissapori.
Ecco che in una scuola lombarda, in quel della provincia di Varese, e per essere più precisi presso la scuola elementare dell’istituto comprensivo Galilei di Tradate, il Santo Natale non potrà più essere festeggiato come una volta.
La preside della scuola, nei giorni scorsi, come di consuetudine, aveva inviato un avviso alle famiglie in cui si informava della tradizionale benedizione natalizia rivolta agli studenti, nella palestra.
Si segnalava, altresì, che chi non fosse interessato per qualsiasi motivo, poteva rimanere in classe.
Ebbene, un genitore non ha gradito ed ha avvertito come discriminatoria la proposta. Si è appellato ad una sentenza del Tar che vieta gli eventi religiosi negli edifici pubblici e ha chiesto di annullare l’evento.
La dirigente dell’Istituto, Paola Tadiello, non ha potuto fare altro che constatare la legittimità della protesta e annullare la piccola manifestazione in programma.
Il comunicato è stato il seguente:
“A seguito delle richieste specifiche di “divieto di atto liturgico nelle scuole”, viene sospesa la benedizione natalizia, che sarà sostituita da uno scambio di auguri con il parroco, le autorità della città e i genitori rappresentanti”.
Certo, al di là di ogni appartenenza religiosa, non è un grande esempio di tolleranza ed integrazione quello che ha voluto dare questo genitore, in nome di una laicità forse un po’ forzata e distorta.
Queste le parole dell’assessore all’istruzione e alla cultura Andrea Botta:
“Le sentenze vanno rispettate, si sa, ma ciò non toglie il dispiacere per la cancellazione della benedizione a cui avrebbero partecipato la maggioranza dei bambini.
È una laicità distorta quella che vuole eliminare tutto per non offendere nessuno, come un dipinto a cui si tolgono tutti i colori.
È invece una laicità sana quella che, anche nella scuola, aumenta le occasioni di confronto ed evita lo scontro basato su pur legittime opinioni. Non è in questo clima che dobbiamo far crescere i nostri figli e da quest’anno ci abbiamo perso un po’ tutti. Non abbiamo perso soltanto le benedizioni (chi vuole parteciperà comunque alle celebrazioni del Santo Natale), ma la capacità di dialogo e di tolleranza. E questa è più difficile da recuperare».