Giorgio Cantarini è stato il piccolo Giosuè de La Vita è bella di Roberto Benigni, questo ruolo, perfettamente incarnato, gli è valso una fama che non può svincolarsi dalla interpretazione di quel bambino emblema della crudeltà scellerata degli adulti a discapito della purezza dei piccoli.
Chi non ricorda gli occhioni puri di Giosuè nel film La Vita è Bella? Giorgio Cantarini, a distanza di anni, continua a portare quello sguardo sul grande e sul piccolo schermo, è, infatti, rimasto fedele alla sua vocazione artistica ed è un attore professionista.
Cantarini fu il piccolo Giosuè de La Vita è Bella di Benigni, correva l’anno 1999 quando il film capolavoro ottenne il più grande riconoscimento del Premio Oscar.
Giorgio Cantarini, nato il 12 aprile 1992 in quel di Orvieto, fa il suo debutto nel “La vita è bella”, a soli 5 anni. Il suo viso fa presto il giro del mondo, incarnando l’innocenza che è stata schiacciata dal terribile orrore dell’olocausto.
Ciò che resta indelebile nella memoria culturale, non solo italiana e non solo cinematografica, è il connubio tra Giosuè e il papà, il candore dl piccolo e il suo affidamento al padre che, nel film, consente al bambino di giocare persino in un lager. Mentre il piccolo Giosuè de La Vita è Bella declina il suo ruolo nel film con l’ingenuità di qualunque bambino, il Benigni papà si muove fingendo che il male non esista e nulla possa scalfire l’amore.
Gli adulti sanno che non è così, la storia ci ha consegnato un ritratto diverso dell’amore: ci sono uomini che lottano per preservarlo e ragioni di potere che lo distruggono attraverso altri uomini corrotti e imbrutiti.
Giosuè, alla fine del film, vive l’idea di avere vinto il gioco costruito dal papà, pensa di essere arrivato al traguardo riabbracciando la mamma Dora, la “principessa”, ma in quello stesso momento il padre Guido, interpretato proprio da Benigni, viene barbaramente ucciso a dimostrazione della impossibilità di cancellare una verità storica tanto devastante.
La Vita è Bella resta una narrazione, a suo modo storica, che definire toccante e drammatica è riduttivo e al cui successo Giorgio ha senz’altro contribuito con la sua freschezza e schiettezza.
L’interpretazione del piccolo Giorgio, Giosué de La Vita è Bella, gli valse il riconoscimento come giovane attore (Young Artist Reward).
In seguito, ha avuto un ruolo ne Il Gladiatore (2000) come figlio del generale Maximus. Nel 2005 ha gareggiato a Ballando con le stelle. Si è diplomato poi al liceo classico di Viterbo e ha studiato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel suo curriculum figura anche la partecipazione ad un episodio di Distretto di polizia nel 2010.
Oggi è un attore adulto, ha 29 anni, e continua a dimostrare di avere ancora molto da dire e da fare nella cinematografia e a quella “cultura ” italiana votata al rispetto profondo della memoria in un’ottica di educazione costantemente protesa alle nuove generazioni.
Com’è diventato Giorgio Cantarini professionalmente e umanamente?
Giorgio ha annunciato la scorsa estate la sua partecipazione a “Kites of war – Aquiloni da guerra” un’operazione cinematografica nata con l’intenzione di raccontare quelle circostanze storiche in cui sui bambini hanno pesato le “colpe” degli adulti. Il richiamo al ruolo di Giosuè è immediato.
In una recente intervista, Giorgio Cantarini ha raccontato del modo in cui ha fatto la sua parte nella battaglia contro il Covid decidendo svolgere attività di operatore di call center per la Protezione Civile.
Articolo aggiornato e implementato al 21 Gennaio 2021 – articolo originale 9 Dicembre 2013