Libertà, divertimento e …. sesso.
Gli adolescenti non desiderano altro e quale occasione migliore della gita scolastica per mettere in pratica questi tre “imperativi”?
Molto spesso, infatti, durante tali occasioni gli adolescenti vivono il loro primo impatto con il sesso, presi dalla loro voglia sfrenata di libertà. La lontananza dei genitori, che li attendono trepidanti a casa, la complicità con i compagni di classe, non sono altro che ingredienti utili a far sì che la gita scolastica si riveli un’ opportunità concreta per vivere la fatidica prima volta.
Come sempre accade, le prime ad essere messe in allerta dai genitori sono le ragazzine. A loro, infatti, le mamme insegnano che la prima volta non va sprecata, il suo momento va cercato e vissuto con consapevolezza, senza farsi prendere dall’ euforia tipica del clima che si crea durante la gita scolastica. Non sempre, però, visti i tempi, le ragazze alle prese con i primi amori seguono un tale consiglio.
I tempi, si sa, sono notevolmente cambiati, e quindi molte volte, aldilà dei consigli che un genitore possa dare al proprio figlio, bisogna affidarsi al buon senso di quest’ ultimo.
L’ ANSIA DEI PROF.
Il problema della “promiscuità” che si viene creando in clima da gita scolastica affligge molto spesso i professori incaricati di accompagnare i nostri adolescenti in questa avventura.
Anche se i piani “canonici” prevedono la separazione tra i due sessi ( i maschi da una parte e le femmine dell’ altra) non è raro che si verifichino incursioni nelle stanze opposte, dando quindi il la ad incontri di sesso tra adolescenti.
A tal punto, sarebbe più che opportuno che i ragazzi fossero educati al sesso sicuro: ricordare che l’ utilizzo del preservativo è fondamentale vale tanto per il ragazzino quanto per la ragazzina. Esso, infatti, oltre a prevenire una gravidanza indesiderata (sebbene la sua efficacia non sia dimostrabile al 100%), è importante al fine di evitare la trasmissione di malattie veneree.
IL NO SECCO.
Molto spesso, proprio a causa del timore degli incontri promiscui che si verificano in occasione della gita scolastica, alcuni genitori (e qui parliamo soprattutto dei genitori delle ragazzine) alla richiesta del consenso a partecipare alla gita di classe rispondono con un secco no, gettando nello sconforto l’ adolescente, che vede vietarsi categoricamente un’ occasione di sano divertimento.
Come sempre, dare un no secco non aiuta moltissimo.
In primis, infatti, il genitore dovrebbe, come abbiamo pocanzi anticipato, informare il figlio sui rischi che un fugace incontro sessuale potrebbe comportare (gravidanza indesiderata, malattia sessuale) ed in seguito percepire se il figlio si dimostra talmente responsabile da recepire tale concetto e quindi metterlo in pratica. Se, una volta informato sui rischi che un’ esperienza del genere comporta, l’ adolescente si dimostra del tutto indifferente, allora sarà meglio confermare il no, mentre, se, al contrario, il ragazzino o la ragazzina si rivelano in grado di comprendere l’ importanza che un tale consiglio può avere, sebbene con tanta ansia, possiamo permettergli di partecipare alla gita scolastica.