La storia di “Mary in attesa di 110” ha finalmente avuto il suo epilogo, che sia a lieto fine o meno lascio decidere a voi.
Una cosa è certa: la vicenda di questa studentessa partenopea ha dimostrato come sia possibile ottenere un’elevata visibilità mediatica in brevissimo tempo puntando, in modo consapevole o no, su un’errata interpretazione giornalistica.
Ma ripercorriamo brevemente i fatti salienti che hanno generato questo increscioso e gigantesco equivoco nel quale siamo cadute anche noi.
Lunedì 25 novembre, Mary, armata di scotch e fotocopie, affigge in alcune università di Napoli il suo volantino, lo stesso ritratto nelle foto che vi riportiamo qui di seguito.
Forse distratti dalla procace scollatura, in molti, noi compresi, hanno “male interpretato” l’affermazione “invia proprie foto”, arrivando ad ipotizzare che la ragazza avesse intenzione di vendere foto osé del proprio corpo a scopo di lucro.
Una notizia che, dopo esser rimbalzata in rete per alcuni giorni, ripresa su diversi siti e blog, è “approdata” poi in televisione, venendo annunciata in alcuni dei principali Tg nazionali… ma non solo.
La vicenda di Mary in attesa di 110 ha persino superato i nostri confini, tanto da venir menzionata sul alcuni siti stranieri, tra i quali il britannico Mirror.
Insomma, un semplice annuncio affisso nelle bacheche universitarie è divenuto, in brevissimo tempo, una vera e propria denuncia sociale… ma con finale a sorpresa.
Dopo una settimana esatta, lo scorso lunedì 2 dicembre, Mary viene contattata telefonicamente in diretta da Barbara D’Urso: la conduttrice infatti tentava di “far luce” su quanto accaduto ma soprattutto sulla scelta della ragazza.
“Hai messo in vendita i tuoi scatti hot sul web?” è stata la domanda della conduttrice.
“No, non ho mai messo in vendita gli scatti del mio corpo né il mio corpo, assolutamente no. Dove è scritta questa cosa?” è stata la risposta della studentessa.
La ragazza infatti ha puntualizzato che sul volantino vi era scritto “invia proprie foto”, dove la parola PROPRIE stava ad indicare “di sua proprietà” e quindi con soggetti variabili e non specificatamente del suo corpo.
Ma le sorprese non sono di certo finite.
All’intervento telefonico partecipa anche Luca Abete, noto inviato di Striscia la Notizia, che fornisce una piccola anticipazione: quella sera stessa, nel corso del Tg satirico di canale 5, il mistero verrà svelato.
Poche ore e si scopre che “Mary in attesa di 110” in realtà è un personaggio di fantasia, un “Esperimento di comunicazione virale che lancia il contest fotografico universitario 110 Foto e Lode”, un concorso del quale lo stesso Abete è testimonial.
Insomma, una “trovata pubblicitaria” degna dei nostri tempi che perfettamente combacia e rispecchia la nostra frenetica società fatta di informazioni veloci che viaggiano in rete e che sempre più spesso risultano essere poco oculate e controllate.
Da parte mia non posso che prendere atto della mia interpretazione equivoca e complimentarmi con chi ha saputo organizzare tutto questo.
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