Lo scorso sabato sul quotidiano campano “Il Mattino” è stata pubblicata una lettera, firmata, inviata da un cittadino, ormai diventato canadese per sua stessa dichiarazione.
Nonostante la sua cittadinanza il napoletano trapiantato a Toronto da 20 anni non smette però di stupirsi di una cosa alla quale era evidentemente poco abituato in Italia: la civiltà.
E racconta un aneddoto che, a detta della lettera, è accaduto sotto i suoi occhi.
Il signore si trovava su un bus della capitale, quando la macchinetta obliteratrice (o forse distributrice di biglietti?) si rompe.
Se si fosse trovato in Italia magari avrebbe assistito a salti di gioia dei viaggiatori che quel giorno avrebbero potuto viaggiare gratis, ben giustificati dal mancato funzionamento.
In Canada no.
In Canada i passeggeri del bus, che si son trovati sprovvisti di biglietto, o impossibilitati ad obliterarlo che fanno?
Semplicemente lasciano i soldi sulla macchinetta, perché se non si possono controllare o obliterare i biglietti è giusto che si paghi per il trasporto.
Per stessa ammissione del mittente della lettera al quotidiano “i cittadini hanno spontaneamente pagato, il tutto senza che nessuno si sorprendesse dell’atto, tantomeno senza che nessuno toccasse i soldi lasciati lì incustoditi. Se una cosa del genere non l’avessi vista con i miei occhi, non ci avrei mai creduto”.
E’ una bufala? Qualcuno lo ha già sospettato, ma forse perché troppo disabituato alla civiltà altrui, o semplicemente invidioso di quest’ultima.