A quattro giorni dal passaggio del tifone Haiyan, nelle Filippine si contano ancora i morti.
Un arcipelago di 7 mila isole, una popolazione di oltre 90 milioni di persone, in ginocchio per quello che passerà alla storia come il più violento tifone mai abbattutosi sulla terra.
Oltre 10 mila morti, la tempesta ha colpito maggiormente le isole Leyte e Samar, la città di Tablocan la più distrutta.
Dopo quattro giorni senza elettricità, oggi l’aeroporto di Tablocan ha riaperto, nonostante le condizioni disastrose (crollo della torre di controllo, distruzione di tutte le attrezzatura) per consentire agli aerei militari, i soli che riescono ad atterrare anche su piste disagiate, di far arrivare aiuti umanitari, fino a adesso resi impossibili a causa delle difficoltà nelle comunicazioni.
Elmer Soria, capo della polizia sostiene che 10 mila vittime sono solo nell’isola di Leyte, stime destinate a salire anche per voce della Croce Rossa.
Il territorio è raso al suolo, le onde alte oltre 6 metri hanno spazzato via chilometri di litorale, e si sono spinte fino ad oltre un chilometro all’interno, distruggendo ogni cosa che si parasse davanti: case, alberi, strade, navi di grossa stazza si sono ritrovate sulla terraferma.
Testimonianza anche del ministro dell’interno Manuel Roxas: “Non so descrivere quello che ho visto, è orribile”. La gente cammina tra macerie e cadaveri, già primi casi di sciacallaggio sono stati riportati, e si cominciano purtroppo ad approntare le prime fosse comuni per seppellire le vittime.
Il presidente Benigno Aquino ha disposto l’utilizzo di 500 uomini dell’esercito per presidiare quel che rimane delle città e già si pensa ad una possibile legge marziale, per evitare che l’anarchia imperi sulle rovine.
Le tv filippine trasmettono di continuo immagini da elicotteri delle città incenerite dalla furia del tifone.
Nonostante le autorità avessero intimato una massiccia evacuazione, con oltre 700 mila persone sgomberate dalle zone più minacciate dal tifone, queste stesse sono sembrate non essere preparate alla vastità dell’ ecatombe.
Secondo l’Onu gli sfollati arrivano a 620 mila, la Ue ha immediatamente stanziato 3 milioni di euro per gli aiuti umanitari, la Gran Bretagna 7, gli USA stanno stanziando nell’arcipelago elicotteri e mezzi di soccorso.
Adesso Haiyan è diminuito di intensità e sta dirigendosi in Vietnam dove la popolazione è stata avvertita, e si prevedono smottamenti e disagi per altre zone.