Lidia Ravera è una scrittrice prolifica, ha scritto oltre trenta libri, è giornalista impegnata, è dal marzo di quest’anno Assessore alla Cultura e allo Sport nella Regione Lazio, guidata da Nicola Zingaretti.
Qualche giorno fa ha scritto un articolo diventato immediatamente oggetto di critica sull’ Huffington Post.
L’articolo parlava di Renzi, e di come, testuali parole della giornalista: “in coda alla spettacolare kermesse della Leopolda, forte del suo stile di giovanotto scanzonato, approva, con apposita delibera della sua giunta giovane e bella, un brutto film, vecchio e clericale”.
La Ravera si riferisce all’autorizzazione per la realizzazione a Firenze di un cimitero di bambini mai nati, dove le non mamme possano andare a commemorare quelli che avrebbero dovuto essere loro figli.
La giornalista immediatamente dalle prime righe usa toni forti, anche troppo, discutendo di feti come di “Grumi di materia” e di mamme come “animali al servizio della specie”.
Inutile dire come la polemica sia montata immediatamente dando spazio a feroci critiche da parte di molti, primo a partire il Vicariato, il quale, con un editoriale di Angelo Zema responsabile del settimanale Roma Sette, richiama all’ordine l’Assessore, strigliando il presidente Zingaretti affinchè intervenga.
«Da una donna, e da una donna che rappresenta le istituzioni, non ci aspetteremmo tali affermazioni aberranti, nè silenzi assordanti di chi quell’istituzione rappresenta al vertice» scrive Zema
Anche l’ex sindaco Gianni Alemanno prende posizione, lui che oltretutto aveva acconsentito alla creazione di uno spazio a Roma per il “Cimitero degli Angeli” al cimitero Laurentino.
«Le affermazioni – dice Alemanno – offendono la sensibilità di chi crede nel valore della vita fin dal momento del concepimento. E indignano perché a pronunciarle è un politico, a cui si richiede attenzione e prudenza nel non offendere sensibilità anche diverse dalla propria».
Per concludere, solo un pensiero da madre:
‘I feti, cosa sono?’ Una madre non sa cosa siano da punto di vista medico e probabilmente neanche le importa saperlo!
Non le importa definirli scientificamente perché per una donna i feti sono figli e i figli sono Amore.
Chiunque abbia partorito conosce l’evoluzione felice dell’Amore, ma nessuno, anche chi non è donna né madre, può ridurre a brandelli il primo e più intimo istinto umano: la maternità.
Il mondo cesserebbe di esistere se la donna non fosse madre.
Se non ci fossero donne capaci di mettere in gioco il loro corpo e la loro vita per Amore dei figli, volendoli come tali (ovvero come Figli) sin da quando altro non sono che semi e ovuli (ovvero materiale biologico) … allora non ci sarebbe affatto il futuro, la specie umana e il mondo.
Ed è vero che la vita è amara, a volte troppo amara … e amaramente il corpo è una macchina fallace … ma il cuore no non è, “cara” Lidia Ravera, una macchina.
Il cuore è il più sentimentale dei muscoli.
È semplicemente triste che l’Amore abbia così poco spazio nella vita dell’uomo che aspira al controllo del mondo … il mondo non ha un suo regolare fluire perché è l’amore che lo governa ovvero quell’umano sentimento che può pace e dolore.
In questo specifico caso, gettare il materiale di scarto ospedaliero in una pattumiera non aiuta il muscolo cardiaco a fermare le sue dolorose contrazioni; al contrario avere pubblica e tangibile memoria di un figlio mai nato aiuta a dimostrare che l’Amore è l’energia del mondo …
… e l’energia non si cera né si distrugge, essa semplicemente si rinnova!
Link all’articolo ufficiale di Lidia Ravera, per chi volesse leggerlo: www.huffingtonpost.it/lidia-ravera