A dieci anni, il bambino con un tumore gigantesco sul collo, potrebbe essere operato dopo che gli è stato prescritto il Viagra. Il tumore che affligge Jose Serrano, di Ciudad Juarez, Messico, sta crescendo a dismisura e c’è pericolo per la sua vita: potrebbe impedirgli di respirare facendo pressione sulla trachea. L’intervento non verrà effettuato finché la crescita cistica, nota come linfangioma, non avrà dimensioni un po’ più ridotte. Il Viagra, che è più famoso per aiutare l’impotenza maschile, potrebbe essere la sua ancora di salvezza.
Il piccolo Jose ora sta prendendo il farmaco, nella speranza che un giorno sarà in grado di vivere la vita come un ragazzo normale. “Se i medici mi possono curare sarò davvero felice. Sarei entusiasta. Vorrei essere sano ed essere in grado di fare tutto quello che voglio. Potrei correre veloce, giocare sulle altalene, a calcio, insomma, fare tutto quello che voglio“. La crescita è ruvida e squamosa e spesso forma cisti dolorose. Si estende su tutta la spalla di Jose e ne limita i movimenti. Non può fare il bagno perché l’acqua gli provoca dolore e si stanca facilmente, sia per giocare a calcio che per andare in bicicletta. Ed ora alcune delle cisti stanno invadendo i polmoni e si avvicinano alla trachea. C’è anche il timore che potrebbero arrivare fino agli occhi e influenzare la sua vista.
“E’ stato difficile, – ha spiegato la madre Cindy. – La gente lo fissa. Alcuni hanno uno sguardo morboso sui loro volti. Abbiamo cercato di lasciargli condurre una vita più normale possibile. Gli lasciamo fare tutto quello che fanno gli altri fanno i bambini, a meno che sia pericoloso per lui o troppo difficile. Ma a volte lo vediamo triste perché lui è diverso dagli altri bambini. Fino ad ora semplicemente non c’era denaro per curarlo“. Un altro ostacolo per la famiglia Serrano sono i soldi. Il trattamento e la chirurgia per rimuovere la massa tumorale avrà un costo approssimativo di 200,000 dollari, circa 150 mila euro. E poi c’è il costo del farmaco 1.500 euro ogni settimana, e José ha avuto bisogno di prenderlo per diversi mesi. Alla famiglia è stato dato un finanziamento per coprire la spesa. “Questa è una incredibile quantità di soldi per noi, – ha detto la madre. – Più dei soldi che ci piacerebbe vedere in una vita. Le parole non possono esprimere quanto siamo grati alle persone che ci hanno aiutato. E’ surreale. Ci si sente come in un sogno che si avvera“.
Il caso di Jose è stato portato all’attenzione dei medici dopo che è stato notato dai missionari della First Baptist Church di Rio Rancho, vicino a Albuquerque, Nuovo Messico. Hanno aiutato la sua famiglia a mettersi in contatto con gli specialisti dell’ospedale pediatrico dell’Università del nuovo Messico. E’ stato solo l’anno scorso che sua madre e suo marito Josè Ramirez Sr hanno scoperto a cosa era dovuta la crescita sul collo del loro figlio. “Quando Jose è nato con quella ‘cosa’, eravamo terrorizzati per lui, – spiega il papà. – I medici mi hanno detto che era molto probabile che il bambino non sarebbe nemmeno sopravvissuto alla prima notte. Mi sentivo male perché non avevamo le risorse finanziarie per potergli dare l’aiuto di cui aveva bisogno“. Il signor Ramirez Sr ha aggiunto: “La pallina che aveva da bambino è cresciuta e ora si sta diffondendo ai lati. Sembra ingrandirsi sempre di più. Il primo anno è stato difficile perché non sapevamo che cosa sarebbe accaduto e se potesse causargli danni fisici. Il nodulo era grande come la sua testa, hanno detto che non sarebbe sopravvissuto, sono molto orgoglioso di avere ancora mio figlio con noi. Ora sono molto più ottimista. Voglio solo che sia in grado di giocare e divertirsi“.
La sua storia è raccontata nella nuova serie Body Bizarre, in onda su TLC . Il costo delle cure che Jose sta facendo è finanziato con l’aiuto dall’ospedale, raccolte di fondi della chiesa e donazioni da tutto il mondo. La casa farmaceutica Pfizer ha accettato di coprire il costo del Viagra, il farmaco, difatti, dovrebbe contribuire a ridurre le dimensioni del tumore del bimbo. La madre di Jose, che ha altri tre figli, ha detto: “Ora possiamo permetterci di sognare un futuro per lui. Chissà, forse un giorno potrà andare all’università e ottenere un buon lavoro. La nostra più grande paura era che la condizione fosse incurabile e che la sua vita era ancora a rischio. E, naturalmente, siamo nervosi per l’intervento chirurgico. Ma ci è stato detto che le possibilità di riuscita sono buone. Jose è entusiasta di essere in grado di indossare le camicie con colletto come i suoi zii. C’è una ragazza per cui ha una cotta e spera che lei lo vedrà più bello dopo l’operazione. E’ molto coraggioso. Ne ha passate così tante eppure ha sempre un sorriso sul suo volto. Ora non ci resta che attendere e sperare che tutto vada per il meglio“.