ROMA. Ennesimo capitolo della vicenda “Sigaretta Elettronica”.
Dopo un tira e molla sulla tossicità o meno del presidio (ultima anche una puntata de Le Iene, nella quale si attestava dopo esami effettuati da esperti l’innocuità dell’uso), dopo una serie di decreti e leggi che ne proibivano l’uso qui e là, nel decreto Istruzione si sdogana l’uso della e-cig.
Il presidente della commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan (Pdl) lo spiega all’ANSA: “Nessuna svista, bensì la correzione di un eccesso di proibizione”, e per questo motivo si è fatto promotore e autore di un emendamento al decreto Istruzione, diventato legge, che cancella il divieto di uso della sigaretta elettronica in luoghi pubblici.
Lo scorso 23 ottobre dunque l’emendamento è stato approvato,e da tale data è possibile fumare, o meglio “svapare” la sigaretta elettronica in uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar, luoghi dove invece vige il divieto di fumo. Il diveto permane invece nelle scuole.
Continua Galan:
“L’emendamento al Decreto Istruzione voleva correggere una situazione venutasi a creare con il decreto di luglio che era eccessivamente restrittivo e per esempio proibiva di fatto la pubblicità persino sulle vetrine dei negozi che vendono le sigarette elettroniche. Le norme erano più restrittive di quelle per il tabacco e il testo, che è stato riformulato tre volte, originariamente chiedeva semplicemente l’equiparazione delle sigarette elettroniche con quelle tradizionali”.
Il presidente accenna anche a studi condotti sulla non pericolosità della bionda elettronica, avvalorati anche da un testimonial d’eccellenza quale il professor Veronesi, il quale aveva più volte espresso la sua posizione in materia.
“Da ex fumatore e convinto liberale quale sono ho solo ritenuto opportuno non affossare un nuovo modo di fare impresa con una regolamentazione ostruzionistica” ha concluso.