Abbiamo parlato nei giorni scorsi della storia incredibile di Angela Bianco, 26 anni, che scopre di essere malata di tumore al cervello.
Angela viene ricoverata alla ventesima settimana di gestazione ma decide di non sottoporsi alle cure che potrebbero aiutarla perché le uniche praticabili per la tipologia di tumore che presenta potrebbero nuocere gravemente alla bimba che porta in grembo.
Esclude in modo assoluto l’aborto e l’unica speranza deriverebbe da un’apparecchiatura altamente specializzata in dotazione ad una struttura privata della regione, per la quale ancora si attende autorizzazione.
Il problema squisitamente amministrativo sta nel fatto che la clinica dove è presente il “Cyber Knife”, che potrebbe salvare la vita di Angela e vederla coronare felicemente il sogno di essere mamma, non possiede le autorizzazioni per l’utilizzo del macchinario che consentirebbe di rimuovere il tumore senza danneggiare il feto.
La vicenda ha ovviamente suscitato parecchio clamore suscitato nei giorni scorsi e la Regione Puglia, con l’assessore alla Sanità, Elena Gentile, si è detta disponibile ad autorizzare in via straordinaria la clinica ma a condizioni che vengano rispettate le necessarie condizioni di sicurezza.
A questo scopo è stata nominata una commissione di esperti che si riunirà per valutare se l’intervento potrà essere eseguito senza danni per il feto e per la madre.
L’assessorato alle Politiche della Salute comunica che nel corso della riunione di Giunta conferma la commissione di valutazione sul trattamento Cyber Knife:
“La commissione valuterà la documentazione prodotta dalla Cbh, la società che gestisce la clinica dove è presente il nuovo macchinario, con la proposta del percorso medico e assistenziale che – sottolinea la nota – riguarda un apparecchio che emette radiazioni potenzialmente pericolose per la paziente e per il feto e che non è stato ancora collaudato e autorizzato”. “Si ricorda altresì – è detto in conclusione – che il presidente Vendola aveva già tempestivamente informato della questione il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin”.
Nei giorni scorsi, inoltre, l’Istituto Pascale di Napoli che dispone del Cyber Knife, si era detto disponibile ad operare gratuitamente la donna.
Non è molto chiaro se forse per questo motivo e per potersi appunto sottoporre ad un nuovo ricovero, Angela, dopo aver effettuato altri accertamenti diagnostici, contro il parere dei medici, ha firmato le sue dimissioni volontarie dalla clinica “La Madonnina” di Bari.
In ogni caso è stato confermato che l’iter per l’autorizzazione andrà avanti. Siamo tutti con Angela e la sua bambina nella speranza che tutto si concluda nel migliore dei modi, augurandoci che la burocrazia non aiuti un destino che è già stato fin troppo crudele con questa famiglia.