Il 6 ottobre scorso il portavoce dell’ospedale della provincia cinese dello Jiangsu, sulla costa della nazione, ha annunciato che la giovane Cao Xiangjuan, 28 anni, e il bambino che portava in grembo, sono morti a causa di complicanze al parto.
Il giorno prima Cao era stata trasportata in ospedale per il parto, ma nonostante ci fossero tutti i presupposti per un cesareo, l’ospedale si era rifiutato di intervenire sulla donna fino a che non avesse pagato tutto il costo dell’operazione.
La famiglia di Cao non era in grado di pagare l’intervento e i medici non avrebbero proceduto fino al pagamento.
I parenti hanno cominciato una gara di solidarietà ed entro poche ore sono riusciti a mettere insieme quanto richiesto dall’ospedale. Ma la colletta si è protratta per oltre tre ore, troppe per Cao, che al momento del pagamento era in condizioni critiche. I sanitari hanno trasferito la donna nell’unità di terapia intensiva, e non hanno consentito alla famiglia di visitarla. Sebbene i medici abbiano tentato un cesareo d’urgenza la donna ed il suo bambino non ce l’hanno fatta.
L’ospedale ha tentato di mettere a tacere l’episodio offrendo alla famiglia 20.000 yuan (2.500 euro circa), ma la famiglia non ha accettato.
Anzi, per protesta il giorno dopo è andata davanti all’ospedale con striscioni, domandando il corpo della donna. Dopo una sorta di occupazione della lobby, i parenti sono stati malmenati dal personale dell’ospedale.