Kauan, Esthefany e Ruth Caroline De Andreade sono tre dei cinque figli di Rosemere Fernandes e Joao De Andread.
Vivono nello slum di Olinda, una città a nordest del Brasile.
Mamma Rosemere e papà Joao sono di colore, come la quasi totalità della popolazione brasiliana, ma, caso su un milione, questi tre bimbi invece sono albini.
Gli albini sono il risultato di una anomalia genetica (ne avevamo documentato qui il fenomeno in Africa), e questo li rende vulnerabili ad una serie di situazioni che per gli altri sarebbero normali, prima fra tutte l’esposizione ai raggi solari.
Interrogato sul fenomeno occorso alla famiglia afro-brasiliana, il professor Valdir Balbino, della Federal University di Pernambuco, sostiene che ci troviamo di fronte ad un raro caso di albinismo. Entrambe i genitori evidentemente portavano questo gene e la realtà ha superato i dati statistici: 3 su 5 figli sono nati affetti.
In media gli albini sono uno ogni 17.000 persone, e spesso soffrono di problemi di vista e sonno sensibilissimi alla luce solare a causa della mancata produzione da parte dell’organismo di melanina.
La signora Rosemere, 27 anni, afferma di dovere pagare conti astronomici per i medicinali dei suoi tre figli, oltre a costosissime creme che schermano i raggi solari:
“Ho paura che possano contrarre cancri alla pelle, e non posso neanche permettermi la giusta protezione per loro”.
I bambini vivono la maggior parte del loro tempo in casa, è difficile per loro una normale relazione con i compagni di scuola, e nonostante abitino a pochi metri dal mare, possono vederlo soltanto attraverso le serrande semichiuse di casa loro, o quando piove.