Ce la ricordiamo tutte Natalie Portman, alla consegna degli Oscar 2011, salire sul palco acclamata a ritirare la statuetta come miglior attrice protagonista ne “Il cigno nero”, nel suo elegantissimo e drappeggiante vestito viola che nascondeva, e neanche tanto, il suo pancione.
Oggi, dopo due anni, un film in uscita e un bimbo nato quasi in contemporanea all’Oscar vinto, posa sulla copertina di Elle UK di novembre, e rilascia un’intervista, parlando poco di cinema e molto di bambini.
Impegnata nella promozione del suo ultimo film dal titolo “The Dark World” nel quale la Portman è un’astrofisica, racconta di come sia lei a casa, e di come abbia dovuto cambiare idea sulla sua visione della vita.
“Pensavo che le mamme non lavorassero, adesso so che lavorano più di tutti” dice l’attrice. Niente a confronto che vincere un oscar allora, l’essere madre.
E continua: “Mi piace prendermi cura di mio figlio, ma è più faticoso di qualsiasi ruolo abbia mai interpretato sul grande schermo. È come lavorare ininterrottamente senza mai avere un giorno di riposo”.
La 32enne star di origini israeliane rivela anche certi retroscena hollywoodiani sul ruolo delle donne e del femminismo. Per raccontare storie femministe l’industria cinematografica americana si rifà troppo spesso a donne vincenti e dure, per la Portman (e non solo per lei ndr), la parità sessuale è altro.
“Questo non è essere femministe, è essere MACHO. Voglio che gli uomini e le donne possano essere genitori a tempo pieno o lavoratori a tempo pieno o qualsiasi combinazione delle due cose. Voglio che a entrambi sia consentito di essere forti, deboli, felici o tristi. E un film su una donna debole e vulnerabile può essere femminista se mostra una persona reale”.
E noi aspettiamo di vederti in un ruolo simile Natalie, per il momento goditi i momenti di felicità con il tuo piccolo Aleph.