Silvio Berlusconi, il Cavaliere o il Presidente che dir si voglia, lo scorso 18 settembre ha proclamato la sua innocenza dinnanzi al popolo italiano!
Lo ha fatto con il suo strumento: la TV. Ancora una volta ha fatto irruzione nelle case degli italiani “a televisioni riunite”.
È andato in onda con un video-messaggio registrato “con la mano sul cuore”, ovvero brandendo la giustizia e l’onestà di una storia politica che non teme nemmeno il giudizio della legge.
L’italiano medio si aspettava di assistere ad una “risposta” del popolo. Sì, proprio così: ciascuno di noi, ogni membro attivo della comunità, ogni elettore civile, ciascun lavoratore e contribuente stava in attesa … attendeva che qualcun altro rispondesse.
L’attesa è una caratteristica tutta italiana! L’elettore italiano è un osservatore che, avverso alle aperte opposizioni, difficilmente rigetta i domini dalla piazza pur essendo capace di rimettere tutto in gioco nelle urne.
Ad onor del vero, l’osservazione degli italiani è stata, negli ultimi anni, sin troppo pacata. E, dinnanzi a quest’ennesima richiesta di comprensione, appoggio e assistenza lanciata dal cavaliere a tutti gli elettori, era prevedibile che qualche spettatore pronunciasse la sua risposta.
Lui, Edoardo Mazzoni, lo ha fatto!!!
Se a Londra, ad Hyde Park, c’è lo Speakers’ Corner (ovvero l’angolo degli oratori), in Italia l’orazione passa attraverso i Social Network. Così il giovane e coraggioso interlocutore di Berlusconi ha usato YouTube per un video contro video all’ultima condivisione!
Chiaramente, liberamente e senza usare mezze misure Edoardo Mazzoni ha indirizzato Silvio Berlusconi nella direzione in cui molti concittadini vorrebbero che andasse:
<< …se anche tu sei d’accordo con me, CONDIVIDI il video nella speranza che (Berlusconi, ndr) possa ascoltarlo!!!!…>>, questo l’appello lanciato dal protagonista del video in calce al girato condiviso su YouTube e su Facebook.
Mazzoni ha una pagina Facebook in cui si scopre essere un attore ed un regista.
Gli artisti, da sempre interpreti dei gusti e delle tendenze intellettuali degli Stati che abitano, riescono a volte a tradurre la coscienza politica con una semplicità disarmante.
Dinnanzi a cotanta franchezza non resta che chiedersi se questa risposta possa o debba rappresentare un esempio da seguire … perché il rinnovamento politico non è una teoria filosofica né un opera monumentale. Il rinnovamento è, piuttosto, l’azione orientata del popolo che decide e impone un cambiamento non nel sistema ma negli uomini che lo gestiscono.