Come sarebbe stato Mowgli, il cucciolo d’uomo immaginato da Kipling nel suo più celebre romanzo “Il libro della jungla”, se fosse vissuto nei nostri giorni?
Lo possiamo benissimo immaginare, anzi ce lo può raccontare dalle sue proprie labbra Odzhan, il ragazzo che da vent’anni vive nelle foreste siberiane, un po’ come il protagonista del romanzo del premio Nobel.
Odzhan è un giovane uomo cresciuto nelle selvagge foreste della Siberia, vicino la cittadina di Belokurikha.
Intervistato dal Siberian Times dopo ben 16 anni di silenzio, ha raccontato la sua vita nei boschi.
E’ felice, e non sembra per niente interessato a volere vivere altrove, dice.
Vive con i genitori Alexander, pittore, e Elena, musicista, in una piccola casa isolata, e ovviamente non ha mai frequentato alcun corso scolastico, almeno non nel senso “ufficiale”.
“Questa è la nostra realtà, viviamo qui da sempre e ci piace. ” Ha affermato. Andare in città significherebbe perdere la loro natura, e subire traffico ed inquinamento.
La famiglia si nutre di funghi selvatici, e di quello che il padre pittore riesce a racimolare con i suoi esigui proventi della vendita dei suoi quadri, nella vicina cittadina. I genitori hanno insegnato a Odzhan a leggere e scrivere, e il ragazzo conosce anche l’inglese grazie alla formazione da autodidatta: studia la lingua sul dizionario.
L’unico rammarico di Odzhan, forse non avere mai avuto contatti con dei madrelingua, per potere mettere a frutto quello che ha appreso.
Il giovane racconta di passare molto tempo dipingendo e leggendo libri, e non sembra provato dal vivere ai margini della società occidentale.
La scelta dei genitori di vivere nelle foreste siberiane al di fuori della realtà civilizzata sembra ben radicata sia nella coppia che nel ragazzo, che al momento non sembra volere cambiare idea.
Che abbiano ragione loro?