Come riportato stamattina dall’agenzia stampa Ansa, l’Istituto superiore della sanità, nel pomeriggio di ieri, ha dato conferma del terzo caso di contagio umano di aviaria.
Come per i precedenti due casi, operatori che lavoravano presso le aziende colpite dall’epidemia, anche quest’ultimo ha avuto un contatto diretto con i volatili infetti, trattasi infatti di un addetto destinato al loro abbattimento.
Il lavoratore, risultato positivo ai test effettuati presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove gli è stata diagnosticata una congiuntivite, si trova attualmente in isolamento domiciliare dove verrà sorvegliato fino a guarigione completa.
Il Responsabile del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, invita i cittadini a non allarmarsi in quanto non vi è alcun pericolo di pandemia:
“Non c’è alcun tipo di allarme per la popolazione e alcuna minaccia per la salute dal consumo di uova o carni. È possibile che ci saranno altri casi di positività nell’uomo, ma saranno molto lievi, al massimo paragonabili a una sindrome influenzale. Raramente questo virus attacca l’uomo quando ci sono epidemie nel pollame e ha una trasmissione molto limitata rispetto ad altri ceppi, come l’H5N1. Il caso dell’operatore (primo contagio) è avvenuto prima che ci fosse la scoperta del focolaio e ha provocato una congiuntivite di lieve entità”.
Bisogna inoltre ricordare cheil virus in questione, ossia quelle rilevato nei 6 allevamento situati tra il ferrarese e il bolognese, appartiene al ceppo H7N7, considerato meno pericoloso di quello appartenente al ceppo H7N9.
Quest’ultimo infatti, come dimostrato in una recente ricerca, pubblicata sulla rivista “The American Journal of Pathology” ed effettuata dagli esperti dell’università Erasmus di Rotterdam (Olanda), può trasmettersi da uomo a uomo e colpire le alte vie respiratorie dando origine a complicazioni respiratorie e/o polmoniti gravi, arrivando anche a causare la morte del soggetto contagiato.
Esempio di contagio del virus H7N9 è stata la recente epidemia avvenuta in alcuni paesi orientali.
L’assessore alla sanità dell’Emilia-Romagna, Carlo Lusenti, durante il discorso effettuato proprio nella giornata di ieri, servito per fare il punto della situazione, si è dichiarato soddisfatto dei risultati ottenuti in quanto il contagio umano è risultato essere pari al 2% della popolazione esposta, ossia 120 addetti.