È un dato di fatto che l’inquinamento atmosferico, in particolare lo smog che spesso respiriamo nelle grandi città, rappresenti una delle principali cause delle malattie respiratorie.
Da tempo infatti i medici e gli specialisti sostengono che un’esposizione prolungata allo smog può risultare molto nociva sia per l’uomo che per l’animale, debilitando le difese immunitarie e colpendo soprattutto le vie respiratorie.
Le cause sarebbero da attribuire alle così dette polveri atmosferiche, ovvero un insieme di piccole particelle, identificate con la sigla PM10 (Materia Particolata), presenti nell’aria generate per lo più dalle attività dell’uomo legate ai processi di combustione delle industrie, delle centrali termoelettriche, degli inceneritori, etc..
Anche il traffico veicolare ha la sua rilevanza nell’incremento di tali polveri, in particolar modo attraverso l’usura degli pneumatici e dell’attrito che questi, in caso di frenata, generano sull’asfalto.
I soggetti più a rischio sono gli anziani, i bambini e le persone che soffrono di malattie cardiocircolatorie e polmonari mentre gli effetti possono essere:
- un peggioramento degli stati infiammatori delle vie respiratorie (tosse, catarro e bronchiti);
- ostruzione dell’apparato circolatorio (nell’esposizione a lungo termine);
- il rischio di scatenare crisi allergiche (se le particelle trasportano allergeni);
- un aumento del rischio di crisi d’asma.
Molto più sensibili di un adulto, i bambini hanno le mucose del tratto respiratorio più sottili, un sistema immunitario non ancora efficiente e i polmoni in via di sviluppo; per tali motivi vanno maggiormente tutelati.
Come proteggere i bambini dallo smog cittadino?
Partendo dal presupposto che non esistono rimedi in grado di eliminare i rischi da smog al 100%, vi consigliamo di affidarvi al vostro buon senso e, dopo aver consultato in via cautelativa il vostro pediatra, seguire alcuni accorgimenti al fine di limitare i danni dovuti all’inquinamento.
Bisogna tener conto che la qualità dell’aria respirata dai più piccoli è peggiore di quella respirata dagli altri in virtù della loro vicinanza al suolo, posizione favorevole all’assorbimento di agenti inquinanti provenienti soprattutto dalle auto.
È preferibile quindi, in caso di passeggiate in pieno centro città, non utilizzare il passeggino ma optare per un diverso trasporto come ad esempio il marsupio, lo zaino o la fascia.
ZONE VERDI
Non è consigliabile consentire ai bambini di giocare nelle zone cittadine trafficate o farli uscire all’aperto nelle giornate in cui il livello di inquinamento risulta troppo elevato (per quest’ultima informazione è possibile consultare i bollettini meteo PM10 delle ARPA regionali – ndr).
Se possibile, prediligere le zone verdi della città (parchi, ville, etc.) che, secondo un’opportuna logica, dovrebbero essere posizionate in una zona a traffico limitato, quindi lontana da fonti di smog e tubi di scappamento.
Scegliere come orario di uscita quello in cui il traffico cittadino risulta minore, evitando, ad esempio, le ore di punta, destinando le nostre passeggiate ai giorni fissati per il blocco del traffico.
Inoltre, sarebbe utile far respirare ai bambini dell’aria sana decidendo di trascorrere i weekend, o un solo giorno, lontano dalla città, effettuando anche piccole gite fuori porta in aperta campagna o nei grandi parchi.
ALIMENTAZIONE
Ai fini della prevenzione, anche il cibo ricopre un ruolo importante: frutta e verdura fresca, ricchi di sostanze antiossidanti, possono aiutarci nella prevenzione, così come gli alimenti ricchi di vitamina C.
Mangiare ogni giorno un piatto di verdure a foglie verdi (broccoli, cavoli, lattuga) o consumare con la stessa frequenza una spremuta di arance può aiutare i polmoni a difendersi dagli agenti atmosferici inquinanti.
Inoltre, per quanto riguarda la frutta, è bene tener presente che la buccia è la parte più ricca di antiossidanti: se edibile, mangiamola.
RESPIRAZIONE
La mucosa nasale è un ottimo filtro contro le particelle di grande e media grandezza che vengono così bloccate e impossibilitate nel raggiungere le vie respiratorie.
In virtù di ciò, è preferibile che i bambini effettuino una respirazione nasale, cercando di tenere la bocca chiusa. Proviamo ad insegnare loro, anche attraverso il gioco, a respirare aiutandosi con il naso.
MASCHERINE
Coprire la bocca del bambino con una mascherina o una sciarpa, oltre a non risultare utile nella prevenzione contro i danni dello smog, può divenire una vera e propria tortura per il bambino.
Inoltre, come spiegato dal direttore dell’unità di pneumologia agli ospedali Riuniti di Bergamo, Giovanni Michetti, in una datata intervista rilasciata al portale OkSalute, le mascherine che spesso vengono adoperate come protezione, quelle di tessuto-non-tessuto che adoperano i chirurghi, in realtà non sono efficaci.
Secondo quanto indicato dallo pneumologo, i modelli di mascherine che possiamo definire “efficaci”, ossia che trattengono le polveri sottili, riportano sulla confezione le sigle FFP1, FFP2, FFP3: “FFP sta per protezione facciale filtrante – spiega – Le 1 hanno un’efficienza filtrante minima garantita del 78%, le 2 del 92% e le 3 del 98%”.
Come già detto in precedenza, queste appena elencate sono azioni preventive, piccole accortezze che possono aiutare noi e il nostro bambini a limitare i danni ai polmoni causati dall’inquinamento atmosferico.