Le immagini che ci arrivano dalla Siria negli ultimi due anni sono forti e raccapriccianti. Guerra civile fiume, regime che stermina i propri cittadini, guerriglia che non si ferma davanti a combattenti, donne e bambini.
La Casa Bianca è sul piede di guerra, alcuni stati europei lo seguirebbero. Queste prossime le ore decisive per una soluzione, o un attacco.
E nell’inferno della guerra, ecco che appare un video che forse per un momento, uno solo, scalda il cuore, che fa pensare che allora c’è ancora speranza.
Il video sembrerebbe girato nella città meridionale di Zamalka, sembrerebbe pubblicato da attivisti siriani.
Il video riprende un capannello di uomini che si sofferma davanti al portone di una casa. Poi uno tra questi porta un bambino in braccio, subito dopo esce dal portone un altro uomo, in lacrime, non si regge in piedi quando riabbraccia il bimbo.
Questo padre credeva il figlio morto nella carneficina che si perpetra in Siria.
Non trattiene le lacrime di gioia nel riabbracciare il figlio scampato al massacro.
Sebbene in arabo, non è difficile capire cosa possano dire i protagonisti del video, “Allah akbar” “Dio è grande”, ma non è necessaria alcuna traduzione.
Alcuni siti davano questo video correlato ad una foto che da qualche tempo girava in rete: quella cioè di una serie di bambini stesi per terra accompagnata da un commento: “Sono bambini Siriani. Sono stesi in fila e numerati. Ma non dormono , sono morti.”
Che la foto sia vera, e che il video sia in qualche modo legato alla foto, non è confermato.
Certo invece il dolore nell’assistere inermi alla strage di tanti innocenti, e trovare uno spiraglio di luce nel vedere che nella disperazione, ogni tanto, uno su migliaia, ritrova la fede.
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