E’ un papà, Gareth Stephenson, a raccontare come suo figlio ha perso una gamba a causa della meningite. Noah, il bimbo di un anno ha contratto la meningite meningococcica e la setticemia a marzo, quando aveva solo otto mesi di età, e ha dovuto trascorrere sei settimane in ospedale lottando per la sua vita. La malattia gli ha fatto ‘morire’ la gamba sinistra nel senso che i medici hanno dovuto amputargliela. Il piccolo ha anche perso le estremità di alcune dita del piedino che gli è rimasto.
I suoi genitori si sono resi conto che c’era qualcosa che non andava quando è diventato letargico e ha perso il suo appetito. Però, visto che questo non è insolito per un bambino, non erano eccessivamente preoccupati. Quello stesso giorno la sua letargia è aumentata e non aveva più avuto alcuna reazione. Come risultato, si sono precipitati all’ospedale locale, dove un medico ha pensato che potesse avere bronchiolite – un infezione del tratto respiratorio inferiore. Siccome non era del tutto sicuro della sua diagnosi ha suggerito di portare Noah all’University Hospital of Wales, Cardiff. Quando è arrivato, ha cominciato a peggiorare rapidamente. Papà Stephenson ha detto: “Noah aveva grosse difficoltà per respirare e la sua frequenza cardiaca e la pressione sanguigna erano basse. Hanno cominciato a formarsi delle macchie intorno agli occhi e alla bocca e, ‘fortunatamente’ per noi, i medici potevano vedere i suoi sintomi in via di sviluppo e hanno rapidamente sospettato la meningite e agito di conseguenza. Noah è stato sedato ed è stato messo in ventilazione artificiale. E’ subito stato chiaro che stava perdendo grosse quantità di liquidi interni e glieli hanno sostituiti molto in fretta. Nel giro di poche ore, il corpo di Noah si era gonfiato e stava combattendo per la sua vita“.
Ai suoi genitori è stato detto che avrebbe potuto non sopravvivere alla notte. “Non potevamo vederlo ma sapevamo che il personale medico stava lavorando furiosamente per tenerlo in vita“. Mentre il corpo di Noah combatteva contro la malattia, ha avuto problemi alla circolazione di mani e piedi e ben presto è diventato nero. I medici hanno fatto tre tagli lungo la parte inferiore della gamba sinistra nel tentativo di alleggerire la pressione, e per cercare di ripristinare la circolazione. Nonostante gli sforzi dei medici, è stato subito chiaro che la sua gamba sinistra era tessuto morto e che agiva solo come un altro ostacolo per lui che doveva combattere per la sua vita. Di conseguenza, è stata presa la decisione di amputargli la gamba sinistra sotto il ginocchio.
“Dopo l’amputazione, Noah ha cominciato a migliorare di giorno in giorno, ma la punta delle dita del piedino sono rimaste nere e morte. Nel corso delle settimane successive, è rimasto in ospedale e stava sempre meglio. Dopo dieci giorni non l’hanno più sedato e, dopo quella che sembrava un’eternità, il nostro bambino si è svegliato. Le sue dita del piede gradualmente si sono stabilizzate pur continuando ad essere nere, avvizzite e morte e ci hanno informati che probabilmente le avrebbe perse – era solo una speranza che potesse salvarle“. Noah finalmente ha lasciato l’ospedale dopo sei settimane ed è tornato a casa per recuperare. “Noah ha iniziato a gattonare di nuovo molto velocemente, e una volta che ha perso la punta delle sue dita, ha iniziato a usare le mani come se nulla fosse mai accaduto – come se non gli mancassero“.
I genitori hanno appena messo a Noah la sua prima protesi alla gamba e dopo 15 minuti che gliel’hanno montata, si è alzato in piedi per la prima volta. Ora sperano che impari a camminare in modo che possa fare il paggetto al matrimonio di suo zio il prossimo anno.