Ennesimo scivolone su Facebook di un esponente Pdl.
Stefano Ballerani, vicepresidente del Consiglio Comunale di Genova, ha postato qualche giorno fa un suo commento su alcuni abitanti del mare: “Le meduse sono come gli zingari, inutili e fastidiose”.
La frase è rimasta su Facebook giusto il tempo affinchè la sua collega Cristina Scarfogliero gli rispondesse: “Dovresti mandarla al vicesindaco che dice ‘poverini’, magari difende anche le meduse”.
Poi, forse colto da sensi di colpa, o forse solo ben consigliato, Ballerani ha cancellato il post, ma non in tempo per evitare di far montare le polemiche.
Nonostante sia considerato un moderato, Ballerani questa volta non è sembrato esserlo. Si difende dopo lo scivolone:
“Sì, è stata un’uscita sconveniente, per quello l’ho rimossa subito, ma avevo appena letto di una serie di furti degli zingari, poi ho visto le meduse e mi è venuta questa associazione di idee, ho sbagliato. Avrei scritto cose analoghe anche se i protagonisti dei furti fossero stati dei ragazzi di Albaro (quartiere bene di Genova). La mia è stata una frase così, ciò non toglie che su certe battaglie le mie idee sono chiare. Come per i centri sociali. Tutti sanno come la penso e nella mia attività politica ho sempre affermato le stesse cose. Con coerenza.”
Sebbene la difesa del vicepresidente Ballerani regga, ha ragione il capogruppo del Pd nel consiglio di Genova, quando sostiene che chiunque scriva sui social network deve rendersi conto che le frasi scritte sono come dette in pubblico, o ancor peggio in luoghi ufficiali come il Consiglio Comunale.
E dunque se chiunque, ma soprattutto i personaggi pubblici, avesse qualcosa da dichiarare, farebbe bene a contare fino a tre prima di cliccare sul grande bottone blu in alto a destra con su scritto Pubblica.
Fonte: http://genova.repubblica.it/dettaglio-news/13:54/4388890