Matt e Paige Figi,una coppia del Colorado (USA) vivevano una vita come tante. L’incontro all’università, il matrimonio, i figli. Max, nato nel 2004, e i gemelli Charlotte e Chase, nati nell’ottobre del 2006.
La loro vita venne sconvolta subito dopo la nascita dei gemelli: Charlotte a tre mesi infatti comincia ad avere degli attacchi epilettici; i genitori la accompagnano al pronto soccorso terrorizzati, i medici parlano di epilessia, e suggeriscono loro di sottoporre la piccola ad accertamenti.
Dopo una serie infinita di esami a Charlotte diagnosticata la sindrome di Dravet, una rara forma di epilessia che però non è curabile con i farmaci che normalmente vengono utilizzati nelle altre forme.
Charlotte purtroppo comincia a soffrire di centinaia di attacchi epilettici alla settimana, ed anche il suo sviluppo psicofisico, intorno ai due anni, comincia a vacillare: che sia a dei barbiturici che le somministrano, con poco effetto peraltro, o della malattia stessa, ai Figi non importa molto.
Matt, il papà, un berretto verde dell’esercito statunitense, decide di lasciare l’arma per stare più vicino alla famiglia.
Alcuni specialisti prescrivono a Charlie una dieta che aiuta un po’ la piccola a gestire gli attacchi, ma con molte controindicazioni.
Dopo due anni di dieta gli attacchi tornano, la fine del sogno.
E lì la svolta: qualche anno prima, nel 2000, il Colorado emise una legge che prevedeva l’uso della cannabis in alcune patologie tra cui anche gli attacchi epilettici.
Il padre di Charlotte, Matt, comincia a fare ricerche in internet sull’uso della marjuana a scopi terapeutici e scopre che anche altri con la stessa sindrome di Charlie hanno avuto beneficio da questa cura.
All’epoca Charlotte non mangiava più da sola, non parlava e non camminava. Aveva oltre 300 attacchi a settimana.
Ai Figi non restava che trovare un medico che fosse favorevole a somministrare la cannabis alla piccola.
Nonostante le resistenze e le controindicazioni, la dottoressa Margaret Gedde acconsentì a questo protocollo e i Figi sottoposero la figlia alla somministrazione di cannabis. A loro si unì il dottor Alan Shackelford: niente poteva essere peggio della condizione in cui versava la piccola.
I risultati furono sconvolgenti: già la prima ora di somministrazione convinse tutti che la strada era giusta. Niente attacchi (in un’ ora Charlie arrivava ad avere 3 4 attacchi). E niente attacchi per i successivi sette giorni, i Figi erano increduli.
Charlotte riceve una dose di olio di cannabis dosata secondo il suo peso ogni giorno nel cibo a pranzo e cena.
Oggi ha sei anni, cammina da sola, va in bici,e progredisce ogni giorno di più.
Dopo Charlotte, altri 41 pazienti hanno beneficiato della cura a base di cannabis per alleviare sintomi e disturbi di svariate malattie.
Matt, il papà, dice: “Voglio che tutti sappiano che c’è un’altra opzione”, intanto tutti auguriamo a Charlie il meglio per lei.