Lo svezzamento è quella tappa della crescita in cui il bambino “impara a mangiare”.
Il piccolo divezzo abbandona l’alimentazione esclusivamente a base di latte e quindi unicamente liquida per scoprire gradualmente i piaceri del cibo.
Durante lo svezzamento il bambino conosce un diverso modo di nutrirsi: a partire dalla prima mela grattugiata il piccolo scopre l’alimentazione quasi solida; col passaggio ai liofilizzati esplora i gusti diversi; gradualmente impara ad apprezzare i sapori e le consistenze del cibo degli adulti; nel contempo scopre bicchieri, piatti e cucchiaini.
In che modo si insegna ad un bambino come mangiare correttamente?
Mangiare vuol dire sedersi dinnanzi ad una pietanza, riuscire a portarla alla bocca, assaggiarla e quindi gustarla, masticarla ed ingoiarla.
La posizione che il bambino deve assumere per mangiare correttamente non è un dettaglio: i bambini vanno seduti dinnanzi alla loro pappa.
Sin dai primi cucchiaini dello svezzamento, quindi sin dalla prima pappina di frutta grattugiata o omogeneizzata, è importante che il piccolo mangi stando seduto davanti al cibo che gli viene offerto.
O sulla sdraietta o nel passeggino o anche nel seggiolone ( eventualmente con il comodo cuscino riduttore), il bambino che si accinga a mangiare deve stare seduto.
La posizione del lattante durante l’allattamento non è e non può essere la posizione del bambino durante lo svezzamento.
Abbracciare il bambino durante la pappa, stringerlo al petto e distenderlo quasi come si faceva durante la poppata non è un buon modo per rassicurare il piccolo né è un sistema per favorire il suo adattamento al cibo solido.
La posizione è un elemento della nutrizione del bambino assai importante ma molto spesso sottovalutato e trascurato dalle madri.
I genitori sovente credono di avvantaggiare il bambino imboccandolo a tutti i costi.
Il cibo è conoscenza del mondo e come tale è esplorazione prima e dimestichezza dopo. Mangiare non deve essere un obbligo e nemmeno deve essere un’imposizione, è per questo che le forzature alimentari non sortiscono mai effetti positivi.
Il bambino che resti seduto dinnanzi alla pappina, che si veda proporre un esperienza di gusto da comprendere e scoprire prima o poi entrerà in confidenza col cibo.
Senz’ altro il bambino passerà attraverso la manipolazione degli alimenti; metterà le manine nella pappa; si sporchèrà; proverà ad afferrare il cucchiaino dalle mani della mamma e i primi tentativi di mangiare autonomamente saranno dei fallimenti certi; butterà il cibo fuori dalla bocca; imbratterà il seggiolone ed il pavimento.
Tuttavia impedire al bambino di conoscere fisicamente il cibo, quindi impedirgli le esperienze maldestre appena elencate, significa limitare la crescita psicologica ed emotiva del piccolo. Allo stesso modo non è proficuo costringere il bambino ad alimentarsi, imboccandolo forzosamente.
È assolutamente sconsigliabile adoperare il biberon per nutrire i bambini durante il primo svezzamento.
A fronte di un bebè alle prime pappe che non mangi volentieri, se vi viene suggerito di diluire la pappa e servirgliela nel biberon perché la ciucci tranquillamente dubitate e diffidate del consiglio.
Non considerate solo l’importanza meramente alimentare del cibo; non trascurate il valore emozionale ed intellettivo dell’alimentazione; e contemporaneamente riflettete anche sul fatto che per imparare a mangiare correttamente i bambini hanno bisogno di seggiolone, piattino e cucchiaino, perchè devono assumere delle competenze e delle abitudini nuove ed “adulte”.
I bambini devono provare il piacere di mangiare.
Non potranno raggiungere alcuna soddisfazione alimentare i bimbi costretti ad ingoiare le pappe, distesi tra le braccia della madre, mentre dovrebbero essere seduti dinnanzi al piatto. Ed il rapporto col cibo sarà ancora peggiore per quei bimbi nutriti con pappette particolarmente liquide e servite nei biberon da genitori “disperati” e preoccupati solo dei grammi di pappa finiti nello stomaco del pupo.
Nelle primissime fasi dello svezzamento il bambino va accompagnato verso l’alimentazione solida, il biberon va sostituito con i primi bicchieri con erogatore a goccia, vanno proposti piattini in plastica e cucchiaini ergonomici.
E siccome c’è ancora il latte, eventualmente arricchito dai biscotti, non è un problema se a fine pasto c’è più pappa sul pavimento che non nel pancino del pupo. La quantità di pappa ingerita dal bambino aumenterà con l’aumentare del piacere di mangiare!