Giada, una bambina solare e gioiosa, muore di leucemia a soli 11 anni perché un donatore americano si rifiuta di aiutarla in quanto non è una sua connazionale.
Potremmo riassumere così la notizia che molti quotidiani, portali web e Tg televisivi hanno riportato nella giornata di venerdì.
Questa sarebbe dovuta essere la storia di Giada Lunardon, una bambina di 11 anni di Vallonara, cittadina nella provincia di Vicenza, morta di leucemia la notte tra il 6 e il 7 agosto “..dopo 2 anni e 2 mesi di sofferenze e privazioni” come si legge sul profilo facebook del padre Dino.
Diffusasi a macchia d’olio, avallata dal fatto di esser stata citata dalle testate giornalistiche più importanti, la notizia, come era prevedibile, ha suscitato sconcerto ed indignazione tra i lettori e gli utenti del web che hanno definito l’anonimo possibile donatore americano uno “schifoso razzista”, giusto per citare uno degli appellativi più “gentili”.
Intervistati dal Tg5, Dino e Cinzia, rispettivamente padre e madre della bambina deceduta, non hanno però mai menzionato tale eventuale donatore, nominato esclusivamente dalla giornalista la cui fonte, a suo dire, era rappresentata da “alcune indiscrezioni”.
Il giorno successivo, sabato 10 agosto, Dino Lunardon ha deciso di gridare la propria verità attraverso il suo profilo facebook scrivendo:
“Non è vero che un americano si è rifiutato di donare il midollo, mai si è cercato in America perché avevamo già due donazioni, 1 dalla Spagna e una dalla Germania, ma il donatore tedesco, un uomo di 39 anni, era più compatibile avendo 11 punti in comune su 12, e quando Giada si è aggravata e non poté ricevere il midollo osseo, questo signore era molto dispiaciuto e ci rinnovava la disponibilità appena Giada avesse potuto riceverlo rendendosi disponibile in qualsiasi momento e addirittura venendo in Italia per agevolare la donazione!!!!”.
In sostanza, i genitori della piccola avevano deciso di rilasciare un’intervista al fine di scuotere le coscienze su un tema poco noto quale la donazione di midollo osseo, erroneamente ritenuto doloroso ma che, come riferisce lo stesso Lunardon, “se lo può fare per molte volte una bambina di 9-10 anni debilitata dalla malattia, lo può fare qualsiasi persona adulta, sana e forte!”.
La notizia sul donatore americano sarebbe quindi falsa e seguirebbe la tendenza xenofoba che sempre più spesso accompagna le notizie “ricreate e adattate” per suscitare maggiore interesse mediatico.
A supportare le parole del padre inoltre, vi è anche la dichiarazione del direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa che ha così dichiarato in un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute:
“È una bufala. È una storia falsa, completamente inventata. La bambina ha avuto una malattia per cui il trapianto di midollo era una scelta terapeutica. È stato trovato un donatore su un registro tedesco. A questo punto però, purtroppo, la bambina si è aggravata, e non era più idonea a ricevere il trapianto, dunque il prelievo non è più stato chiesto. Mentre il donatore americano non esiste. La smentita è già arrivata dalla famiglia stessa e dai sanitari del Centro trapianto di Padova”.
Per vedere il servizio del Tg5 cliccare qui.
Un ringraziamento particolare alla pagina Bufale un tanto al chilo e ai fans della stessa che hanno segnalato il messaggio scritto sul profilo di Lunardon Secondo, padre di Giada.